Il tricolore dà fastidio alla sinistra: anti-italiani, come sempre

Anche il tricolore fa discutere e dà fastidio alla sinistra, malgrado sia il simbolo di un’intera Nazione. Sulla panchina rossa al Senato costruita in onore delle vittime di femminicidio, il presidente Ignazio La Russa ha premuto per avere anche una striscia tricolore. “Noterete che il Senato ha voluto rimarcare con delle sbarre tricolori che la questione [la lotta alla violenza di genere, ndr] non deve appartenere a una parte, ma a tutta l’Italia. Questo il significato del tricolore”, ha spiegato la seconda carica dello Stato, mentre la nuova opera veniva svelata e presentata. Il tricolore simbolo di unità, su un tema in cui l’unità d’obbligo, contro le divisioni ideologiche che rischiano di esasperare i toni.

La bandiera dà fastidio solo a chi non la riconosce

Per la sinistra non è così perché fa fatica, a quanto pare, di riconoscersi sotto quel vessillo. Da sempre, da quando sceglieva la bandiera di un atro Paese come simbolo del proprio partito, ad esempio. Ma specie oggi che la destra rivendica, a ragione, l’italianità e il patriottismo obbligando la sinistra, per contro, a rimarcare un certo sentimento nazionale che però, nei fatti, fa fatica a esprimere. In questo caso, non si è ben capito quale potrebbe essere l’ostacolo del tricolore nella lotta ai femminicidi. Zoro di Propaganda Live cerca di dare una spiegazione: “Il Presidente del Senato ha posato un tricolore sulla panchina rossa. Un gesto che si poteva evitare. Quella bandiera è un simbolo sovranista. Si vuole dividere, si vuole spaccare l’opinione pubblica anche su un tema come questo, quello del patriarcato”. Ma se il tricolore appoggia il suo significato più profondo proprio nell’unità nazionale, la bandiera italiana diventa divisiva solo per chi non si riconosce sotto di essa. Una piccola e involontaria ammissione che quei tre colori accostati, il verde, il bianco e il rosso, non sono poi così tanto amati dalla sinistra, che forse preferisce ancora probabilmente la falce e il martello con sfondo rosso.

E lungi dal politicizzare un tema come questo (ma evidentemente non abbiamo iniziato noi), la prova di una tale tesi si ritrova anche nel comportamento delle sinistre sul voto di Fitto in Europa: ignorato persino il monito all’unità del capo dello Stato Sergio Mattarella, per seguire gli interessi del proprio partito, da anteporre a quelli nazionali. “Alcuni valori come la lotta alla violenza contro le donne sono nella Costituzione, sono di tutti, come l’antifascismo, quindi qual è il motivo di dover poggiare la bandiera su quella panchina?”. Ma la domanda è malposta: perché non dovrebbe esserci un tricolore? Quale fastidio può dare un tricolore? Quale lettura politica può imporre un tricolore? Solo chi non si riconosce sotto quel vessillo, vede divisione. Anche perché il tricolore viene utilizzato spesso e volentieri anche a sinistra: compare nel logo del Pd, nel logo dell’Anpi (a proposito di antifascismo), compariva persino nel simbolo del Partito comunista italiano. E viene utilizzato, a sinistra, anche per fare battaglie politiche, come per protestare contro l’autonomia differenziata. Decine di tricolori fatti sventolare in Aula, ma lì, in quel caso, non era una simbolo divisivo, ma anzi richiamava l’unità. Proprio come una bandiera (ma non quella italiana), la sinistra va dove tira il vento e cambia significato alle cose, a seconda del suo scopo.

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