Il Vaticano distrugge la maternità surrogata e le teorie gender

La pietra tombale all’ideologia gender e alle pretese del mondo progressista, al mondo del “o così o sei intollerante”, viene messa dalla Chiesa, nel dettaglio dal Dicastero della Dottrina delle Fede, forse la più importante e influente istituzione ecclesiastica su cui regge l’intero credo cristiano. Per intenderci, quello guidato da Ratzinger prima di salire al soglio pontificio. Altro che progressista: nel documento rilasciato dal Dicastero, composto da venti pagine e che ha richiesto un lavoro di stesura di circa cinque anni, vengono riprese anche le parole di papa Francesco, che non lascia scampo all’ideologia woke. Lo scritto prende il titolo di “Dignitas infinita” e passa in rassegna tutte quelle pratiche che mettono a rischio la dignità umana: siano esse “storiche”, come omicidi, genocidi, schiavitù e soprusi, siano essere “moderne”, derivate dalle recenti “conquiste” della biomedica e dalle crescenti, pressanti pretese del mondo woke: nel dettaglio aborto, eutanasia, e maternità surrogata.

Il mercimonio della maternità surrogata

Proprio sulla maternità surrogata si concreta la gran parte del documento, nella quale emerge una feroce critica alla pratica che priva sia il bambino sia la sua stessa madre di quella dignità propria dell’essere umano. “Ogni bambino – si legge nello scritto – dal momento del concepimento, della nascita e poi nella crescita come ragazzo o ragazza, diventando adulto, possiede infatti una dignità intangibile che si esprime chiaramente, benché in modo singolare e differenziato, in ogni fase della sua vita. Il bambino ha perciò il diritto, in virtù della sua inalienabile dignità, di avere un’origine pienamente umana e non artificialmente indotta, e di ricevere il dono di una vita che manifesti, nello stesso tempo, la dignità di chi dona e di chi riceve”. Il concetto è dunque chiaro: la dignità del bambino è dato dal suo atto di concepimento, che deriva dall’“unione coniugale” e dalla “procreazione umana in tutte le loro dimensioni”. A conferire dignità al nascituro è proprio il fatto di ricevere la vita per volontà e per amore dei genitori. Al contrario, però, la maternità surrogata cancella quel processo di concepimento, di attesa, di volontà, quell’amore primordiale che conferisce al nascituro la vita e la dignità di essere umano: “Il legittimo desiderio di avere un figlio – si legge ancora – non può essere trasformato in un ‘diritto al figlio’ che non rispetta la dignità del figlio stesso come destinatario del dono gratuito della vita”. La maternità surrogata è dunque una pretesa che cancella l’amore del concepimento: alla sua base, tuttavia, vi sono interessi che niente dovrebbero avere a che fare con la vita di un essere umano. Tanto più con quella di un bambino non ancora nato: la maternità surrogata, l’utero in affitto e le altre pratiche simili, sottopongono il bambino a un processo di mercificazione che lo avvicinano più a un oggetto che a un essere umano. E l’oggettificazione non risparmia neppure la madre naturale del nascituro, sia essa consapevole o forzata alla pratica della maternità surrogata: diventa “un semplice mezzo asservito al guadagno o al desiderio arbitrario di altri. Questo contrasta in ogni modo con la dignità fondamentale di ogni essere umano e il suo diritto di venire sempre riconosciuto per se stesso e mai come strumento per altro”.

La dignità e l’attacco alle teorie gender

L’uomo diventa strumento di pretese altrui, facendo venire meno quel concetto di dignità che ormai da secoli l’uomo ha conosciuto. Dignità che vede la sua maggiore declinazione non solo nella tutela dell’integrità fisica, morale, economica, lavorativa (e così via), ma anche nell’evitare che il corpo di uomo venga considerato una fonte di lucro prima ancora che portatore di un pensiero, di un’anima, di una personalità. A questo sono mirate le garanzie costituzionali che permeano tutte le costituzioni democratiche occidentali in quel pensiero di fondo che le attraversa tutte: il rispetto della dignità come primo vero principio su cui fondare un ordinamento realmente democratico. A minare la dignità, tuttavia, c’è inoltre una forte critica della Chiesa all’ideologia woke. Partendo da una ferma condanna alle violenze, a “ogni marchio di ingiusta discriminazione” verso le persone omosessuali, il documento rilasciato dal clero reputa “pericolosissima” la teoria gender “perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali”, perché “vuole negare la più grande possibile tra le differenze esistenti tra gli esseri viventi: quella sessuale”. In altre parole, la dignità si ritrova anche nell’estrinsecazione del proprio io che è unico e irripetibile. Ognuno ha un DNA unico, ognuno ha una personalità unica: e non è un caso se è nella stessa Costituzione italiana che viene garantito “il pieno sviluppo della persona umana”. Sviluppo che la teoria gender vuole appiattire.

Le reazioni della politica

Così, l’appello levato dal Vaticano è chiaro: la maternità surrogata sia reato universale. Un richiamo alla lotta portata avanti da Giorgia Meloni. “Fratelli d’Italia ha presentato un disegno di legge, già approvato alla Camera, per impedire alle coppie italiane di recarsi all’estero, dove l’utero in affitto non è vietato”: così si è espresso Raffaele Speranzon, senatore di Fratelli d’Italia, accogliendo positivamente il documento del Vaticano. “Il capriccio degli adulti – ha proseguito – non può mai prevalere sulla dignità umana: i bambini non possono essere comprati ed è disumano e aberrante pensare che il ventre materno venga ridotto a uno ‘spazio’ del corpo da affittare”. Anche Carolina Varchi, deputato di Fratelli d’Italia e prima firmataria della legge che intende rendere universale il reato di maternità surrogata, si è espressa in merito: “Le parole chiare e forti della Santa Sede contro la pratica dell’utero in affitto ci confortano e ci confermano che siamo sulla strada giusta con la nostra legge già approvata alla Camera e che presto arriverà in Senato”, ha detto. A mancare, però, sono le reazioni della sinistra, incastrata tra vicinanza mai negata al mondo woke e legami con i cosiddetti “cattolici di sinistra”, che sicuramente avranno risentito del colpo del Vaticano.

Le parole di papa Francesco

Vale la pena, infine, riportare le parole di papa Francesco contenute nel documento in merito alla maternità surrogata: “La via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio. Al riguardo, ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto. Auspico, pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica”.

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