Il vuoto pneumatico della sinistra e la concretezza della destra. Ecco cosa accade in questa estate italiana

In queste ultime settimane, in molti si sono concentrati, a torto o a ragione, sulla imminente dissoluzione del Movimento 5 Stelle, dissoluzione poi sventata dall’accordo raggiunto tra Conte e Grillo. Tuttavia, questa intesa – reale o presunta che sia – non ha fatto cessare le critiche nei confronti di un soggetto politico che registra da tempo un evidente calo dei consensi ed oggi tutti si chiedono se l’ex Presidente del Consiglio riuscirà a risollevare le sorti dei grillini.

Il PD e l’accordo Conte-Grillo

Quello che accadrà per il momento è difficile da prevedere ma una cosa è certa: il principale beneficiario di questo accordo pentastellato è il Partito Democratico. Spieghiamone le ragioni.
Da tempo il Pd vaga nella melma più totale del suo vuoto programmatico; il segretario Letta non sa più che pesci pigliare e le sue esternazioni sono (quasi) esclusivamente incentrate sulla velocizzazione dell’iter parlamentare teso all’approvazione del ddl Zan. A livello locale il partito è allo sbando, basta vedere quanto sta accadendo a Roma con il candidato sindaco Gualtieri lasciato solo a sfidare i concorrenti. Ecco perché il Pd ha tifato senza sosta per la buona riuscita dell’accordo Conte-Grillo: perché spera in una alleanza strutturata con il mondo grillino per rilanciare l’area progressista.

Fortunatamente le cose vanno meglio a destra, con Fratelli d’Italia in continua crescita nei sondaggi. Il partito guidato da Giorgia Meloni è il soggetto politico più apprezzato tra i giovani, dato questo che rimarca l’ottimo lavoro svolto dal suo leader nel collocarsi all’opposizione del governo Draghi (ma i punti di forza sono molti di più, coerenza in primis). Questa cifra numerica va sottolineata con convinzione visto che, negli ultimi anni, sono stati proprio i giovani ad allontanarsi dalla classe politica, giudicandola distante dai loro reali bisogni ed interessi.

Sempre a destra, continuano le trattative per la federazione tra Lega e Forza Italia, federazione cui Giorgia Meloni preferisce tirarsi fuori, ma siamo certi che qualunque piega prenderà tale ipotesi di accordo, il centrodestra troverà nuova forza per potersi strutturare ancor di più lungo tutta la penisola.

La destra e la crisi della sinistra

Il vero vuoto pneumatico è dunque a sinistra, nel campo dei progressisti, sempre pronti a denigrare l’avversario ma mai attenti a cosa succede in casa propria. La vittoria della Nazionale agli europei è riuscita per un momento a ricompattarli, ma ci chiediamo: quale forza politica ben consolidata si affiderebbe al vacillante Movimento 5 Stelle per salvarsi la pelle? Nessuna. Eppure, il Pd ha giocato questa carta. Che per carità va bene se il desiderio dei sinistrati è quello di tirare a campare: ma cosa ne pensano gli elettori piddini? È questo quello che vogliono o ambiscono a qualcosa di più?
Ce lo diranno gli esiti elettorali quando si andrà a votare.

Di fronte alla crisi della sinistra, a destra si risponde con coraggio e coerenza, valori che oggi mancano alla politica ma che – per fortuna – qualcuno ancora coltiva. Si prosegua con questo passo e non ci sarà alleanza tra Pd e M5S a spazzar via l’operato di chi, da anni, si batte per un’Italia più giusta e più forte. Gli italiani lo stanno capendo e non è solo questione di sondaggi. È questione di comune sentire, di valori condivisi e infine di cuore.

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Ros Etta
Ros Etta
Angelica Stramazzi (Anagni, 1986), giornalista pubblicista. Ha studiato Scienze Politiche presso la Luiss "Guido Carli" di Roma; attualmente iscritta al corso di laurea in Relazioni internazionali per lo sviluppo economico (Universitas Mercatorum), scrive di politica da oltre dieci anni. Collabora con il mensile Il Monocolo e diverse testate online.

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