A causa delle proteste animate in questi giorni dagli agricoltori francesi, molti disagi si sono verificati anche sui grandi punti di raccordo stradali.
Ieri, le autostrade A7 ed A9 sono state chiuse in mattinata per un tratto che va dal Sud di Lione fino alla Spagna, a causa della presenza dei manifestanti.
Già dall’altro ieri, gli agricoltori sono scesi in piazza in Francia con i propri trattori, così come accaduto tempo fa a Berlino, minacciando di bloccare l’accesso a Parigi.
Secondo quanto riportato dal quotidiano “Le Figaro” ,mediante una statistica, l’89% della popolazione appoggia la protesta in corso.
I disordini, già da ieri, non hanno tardato nel verificarsi, tanto che l’intelligence francese, ha decretato quanto segue: “I rischi di turbativa dell’ordine pubblico sono reali”.
Le proteste sarebbero arrivate fino alla periferia di Parigi, sempre nella giornata di ieri: una determinazione significativa, che sta chiaramente mettendo in difficoltà il Neo-Premier, Gabriel Attal, peraltro conscio che le manifestazioni potrebbero prendere una piega molto violenta nel corso del tempo.
I contadini francesi pretendono dei riscontri sulla semplificazione amministrativa, sulla remunerazione e sul prezzo dei carburanti agricoli.
Oggi ancora blocchi sulle autostrade A9 ed A54, mentre ieri, il Presidente Attal ha promesso di aiutare la popolazione cercando di adottare nuove misure, anche assicurando sanzioni per le aziende che non rispetteranno la “Legge Egalim, volta a tutelare il lavoro degli agricoltori.
Tra i nuovi piani, si presuppone che verranno stanziati anche 50 milioni per la “Filiera Bio”: chissà se tutte queste proposte, serviranno per calmare i tumulti.
La Francia è attualmente il secondo paese progressista a dover fare i conti con il malcontento dei lavoratori agricoli, non resta che attendere eventuali sviluppi, osservando le prossime mosse di Attal nel sedare la rabbia dei braccianti.