In Romania i conservatori accrescono il proprio consenso. Per il leader di AUR, George Simion “Giorgia Meloni è un modello.”

Nella mattinata del 3 dicembre George Simion, leader di AUR-Alleanza per l’Unione dei Romeni, partito di centrodestra che dal 2020 ad oggi è riuscito ad aumentare in maniera esponenziale i suoi consensi,  ha tenuto una conferenza stampa con i media internazionali, alla quale ha partecipato anche La Voce del Patriota, unica testata italiana ad aver avuto l’occasione di porre alcune domande cruciali al politico conservatore romeno.

“AUR è il vero vincitore di queste elezioni in Romania”. Così Simion all’apertura della conferenza stampa, occasione nella quale ha anche voluto ribadire la sua fede “nella trasparenza e nel dialogo aperto”.  

“Il nostro è un partito giovane io sono un giovane politico-ha proseguito- e sono qui per restare. Queste elezioni non sono la fine, ma l’inizio. La Romania oggi è un paese importante in un momento importante e sono orgoglioso di dire che il popolo rumeno crede nel fatto che noi (di AUR, ndr) siamo una delle sue voci più importanti”.

AUR dunque dimostra di essere chiaramente “parte della soluzione e non un problema politico”, perchè sa “ciò che è meglio per il Paese, e siamo consapevoli dei problemi del Paese. Siamo consapevoli del deficit di bilancio, siamo consapevoli che il Paese ha anche un deficit commerciale e abbiamo una soluzione basata sul rispetto degli investitori stranieri e di quelli locali”.

“Veniamo dipinti come nazionalisti che vogliono gettare via la nostra eredità democratica- ha aggiunto- È invece importante inviare un segnale ai mercati internazionali: siamo preoccupati per la situazione economica, per il nostro deficit commerciale e per il nostro deficit di bilancio. Il nostro obiettivo principale è quindi quello di mantenere qui in Romania tutte le aziende che lavorano e che rispettano la legge rumena e la legge europea, creando per loro le migliori opportunità.”

Virando sul tema più caldo, ovvero quello del secondo turno elettorale e sullo scontro Georgescu-Lasconi, Simion ha evidenziato come Georgescu, a differenza della candidata liberale Elena Lasconi, “difende i valori tradizionali della famiglia, vuole una Romania più assertiva e ha qualcosa che la signora Lasconi non ha: la chiarezza.” Tant’è che ha definito la Lasconi una candidata bifronte, e questo secondo Simion “agli elettori rumeni non credo piaccia”, perchè “nella società di oggi da parte dei leader è necessaria chiarezza su ciò che la gente si aspetta”.

“Ho intenzione di prendere molto sul serio il mio ruolo, che sia al potere, nella coalizione di governo o all’opposizione. Porteremo soluzioni e saremo presenti nel dibattito pubblico. Come secondo partito della Romania e principale vincitore di queste elezioni, abbiamo la responsabilità di proporre una visione credibile per il futuro. Allo stesso modo, vorrei rassicurare i mercati finanziari sul fatto che siamo seri e che la Romania rimane un Paese serio, un Paese che diventerà e agirà in modo ancora più serio”, ha poi chiosato lasciando spazio alle domande dei giornalisti.

Fra le testate presenti c’è chi ha definito AUR un partito di estrema destra, così come d’altronde sta facendo molta stampa a livello internazionale. “Non so perché si usi il termine estrema destra. Noi facciamo parte del partito europeo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR). Siamo un partito conservatore. Siamo un partito di destra”, ha voluto precisare il politico romeno, aggiungendo anche che parleremo con tutti i partiti presenti in Parlamento. Crediamo nel dialogo. Crediamo che il dialogo possa aiutare il nostro Paese in futuro. Non abbiamo problemi, noi come partito, con altre nazioni o con altre razze.”

Anche Le Figaro e Radio France hanno puntato sul discorso estrema-destra, chiedendo altresì dei legami e delle idee rispetto ai liberali in Romania rispetto al nuovo partito di Ludovic Orban, Forța Dreptei.

“Come già detto, sostengo il piano del signor Bolojan per ridurre i costi della burocrazia rumena. Non so se la prossima settimana il signor Bolojan sarà ancora il presidente del Partito Nazionale Liberale. Abbiamo idee simili a quelle di molti leader liberali. Penso che sia stato un errore politico per i liberali andare al governo con i socialisti. Penso che sia stato un errore per loro tradire la parte nazionale, l’aspetto nazionale del PNL e la parte cristiana, il gruppo cristiano del PNL che sosteneva, ad esempio, i nostri valori tradizionali. Abbiamo amici nel PNL e vogliamo lavorare in futuro con la parte del PNL che non è corrotta, che non è stata coinvolta in scandali di corruzione”, è stata la risposta ferma del politico romeno.

Da parte del Financial Times è stato poi domandato se fosse possibile una coalizione con i socialisti. “Non vogliamo una coalizione con i socialisti”, ha ribadito Simion, sottolinenando come AUR stia oggi “aspettando il risultato della corsa alle presidenziali. Se i socialisti non saranno in grado di creare un governo, siamo disposti a provare a formarlo con i membri del Parlamento e con i futuri leader, i futuri presidenti dei principali partiti politici. Non sappiamo chi guiderà i liberali, chi l’Unione Salva Romania, chi il Partito Socialista”.

Intervistato poi dalla Voce del Patriota sulla somiglianza con Fratelli d’Italia, e quindi sulla possibilità di poter seguire in qualche modo la stessa strada di crescita percorsa dal partito italiano, il leader di AUR ha risposto: “Dal nostro punto di vista, Giorgia Meloni è un modello. Speriamo di fare lo stesso percorso di FDI in Romania. Fratelli d’Italia condivide la nostra stessa visione politica e siamo nella stessa famiglia politica, quella dei riformisti e dei conservatori europei. E speriamo che, come FDI, saremo i numeri uno nelle preferenze della Romania, attraverso il voto dei cittadini, attraverso una seria politica costruita mattone dopo mattone.”

E sul tema di una possibile rivoluzione conservatrice in Europa, in grado di unire le varie forze politiche in un unico progetto comune, ha commentato: “Visto quello che è successo alla Commissione UE, direi che dobbiamo unire le forze con altri gruppi politici al Parlamento europeo. Siamo stati eletti dal popolo rumeno e abbiamo mandato sei rappresentanti al Parlamento europeo. I vari governi d’Europa, ma anche della Romania  e dell’Italia ai tempi di Renzi, che includevano la destra e la sinistra, ci ha dimostrato che questo non funziona. Non si possono mescolare destra e sinistra perché si crea il caos. E lo si può vedere in Germania in questo momento, così come nella Commissione europea, che non funziona affatto. Se si tengono elezioni libere, si deve lasciare che sia il popolo a decidere. Ma occorre che al governo ci siano persone o di destra o di sinistra. Non si può mischiare la sinistra con la destra, perché così non ha senso fare le elezioni.”

“Siamo a favore di un’Europa delle nazioni, non di un super Stato federale. I cittadini europei sono stanchi di politici che non hanno la loro stessa agenda. Siamo contro le bolle di sapone europee corrotte, bacchettone e assetate di potere. E speriamo che, come il modello italiano, riusciremo a fermare a livello di Consiglio europeo e di Costituzione europea questa bolla corrotta”, ha infine concluso.

Nel corso della conferenza stampa internazionale, la seconda per il giovane leader romeno, Simion ha dimostrato di essere un personaggio politico ben preparato, riuscendo a districarsi tra le varie domande poste sia su temi nazionali che internazionali. Senza mai perdere di vista la centralità della visione sua e del partito di AUR, ovvero quella dell’apertura al dialogo. Un dialogo che, però, non rinuncia alla difesa delle proprie origini, della propria storia e della propria cultura. Un fondamento, questo, comune a tutti conservatori, dell’Ue e non solo.

L’ascesa del partito AUR, come ribadito dallo stesso leader, non è che l’inizio di una nuova storia, per la Romania e per l’Europa. E ha l’aria di avere tutto un altro sapore. Quello conservatore.

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