Rocco Casalino, stratega della comunicazione del Movimento 5 Stelle, come portavoce di Palazzo Chigi, guadagna più dello stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Per la precisione: 169 mila euro lordi all’anno contro 114 mila euro del Premier. (Dati l’Espresso)
Tuttavia la formazione accademica di Casalino è quanto di più lontano si possa immaginare rispetto ai percorsi disciplinari che da decenni avviano alle professioni nell’ambito della comunicazione. Casalino infatti “nasce” ingegnere, prima elettronico, poi specializzato in gestionale, ma il mondo dei media lo conosce lo ha vissuto parecchio in questi anni, contando sull’essere stato tra i primi ospiti del primo Grande Fratello e poi successivamente arruolato nell’agenzia di Lele Mora e protagonista di diverse ospitate televisive come dispensatore di opinioni. Fino all’approdo alla grande macchina informatica, editoriale, comunicativa e politica della Casaleggio, via Beppe Grillo.
Dunque, dovrebbe capire bene come funziona la comunicazione, Rocco Casalino, portavoce del Presidente del Consiglio, non per gli studi dicevamo, ma almeno per curriculum ed esperienze maturate sul campo.
Ciò nonostante, nei primi mesi di questo Governo gialloverde che è tanto inedito quanto in luna di miele con gli italiani sempre più innamorati pazzi dei tre moschettieri Conte, Salvini e Di Maio, l’unico che davvero sta riuscendo a trasmettere un’immagine negativa anche ai più ciechi sostenitori dell’esecutivo è proprio lui.
Il più alto responsabile dell’immagine di Palazzo Chigi incappa prima in una polemica sul suo stesso stipendio che come dicevamo è molto più da “casta” che da “militanza francescana” di grillina memoria, poi invia un audio a un giornalista in cui promette di purgare i dirigenti del MEF se questi avessero ostacolato il varo del grande totem elettorale dei 5 stelle, il Reddito di Cittadinanza, ottenendo ovviamente che il collega lo pubblicasse vista la rilevanza pubblica delle “minacce”. Infine, oggi, viene pubblicato da Il Giornale un suo nuovo audio inviato su whatsapp ai giornalisti che lo incalzavano per conoscere quali provvedimenti volesse assumere il Governo dopo la tragedia di Genova. Ebbene, a poche ore dal crollo del Ponte Morandi Casalino dice ai giornalisti: “Mi è saltato Ferragosto, non stressatemi”.
La frase integrale sarebbe questa: “Io pure c’ho diritto a farmi magari due giorni – si sente in un passaggio dell’audio pubblicato dal Giornale -, già mi è saltato Ferragosto, Santo Stefano, santo Rocco, Santo Cristo… Mi chiamate come i pazzi, datevi una calmata, basta. Ragazzi non mi stressate la vita”.
Casalino, pagato dal popolo italiano centosettantamila euro lordi di soldi pubblici per parlare con i giornalisti a nome del Governo della Nazione, anche a Ferragosto se crolla un ponte e ci sono morti, ma anche dopo che sia il suo onomastico o il suo compleanno non importa, perchè importa l’alta funzione che ricopre, si permette, l’esperto di comunicazione, di mandare un audio con il contenuto di cui sopra a chi ha il diritto – dovere costituzionale di diffondere le notizie. In questo caso la notizia della sua inadeguatezza a rivestire il ruolo assegnato. Il Presidente Conte dovrebbe procedere a chiederne le dimissioni, fosse anche raccomandato da Nostro Signore. Non è forse questo il Governo del Cambiamento?
Cominciamo a cambiare chi non sa fare il suo lavoro.