“Alcune lavoratrici di Sas, società interamente partecipata dal Comune di Firenze, si ritroveranno per le strade fiorentine a fare i vigilini, dopo una vita lavorativa trascorsa a svolgere altre mansioni. Una vicenda assurda, che alla fine ha come vittime i lavoratori: persone che per una vita hanno svolto un ruolo d’ufficio, adesso saranno mandate in strada a fare le multe con tutte le conseguenze del caso; come, ad esempio, è già successo ad una dipendente minacciata in strada”. Questo è quanto affermano il capolista di Fratelli d’Italia alle prossime regionali, Francesco Torselli ed io capogruppo di FdI in Palazzo Vecchio, Alessandro Draghi.
“Ricordiamo – proseguono Draghi e Torselli – che tra i 60 indagati dalla Procura della Repubblica in merito allo scandalo ‘vigilini’, ci sono dirigenti dell’azienda, vertici della Polizia Municipale, ex-dipendenti – qualcuno anche vicino al capo di gabinetto di Eugenio Giani – ma non ci sono certo le dipendenti che, da domani, pagheranno sulla propria pelle la gestione fallimentare dell’azienda da parte dei vertici scelti da Nardella e dal Partito Democratico”.
“Il sistema delle società partecipate – concludono Draghi e Torselli – nel Comune di Firenze e più in generale in Toscana, anche alla luce di questa vicenda, dimostra di non essere più efficace. Per questo proponiamo un nuovo metodo per individuare i vertici delle partecipate: non più una selezione strutturata sulla appartenenza politica, ma una scelta attraverso selezioni pubbliche basate sul merito. Alla guida delle nostre partecipate vogliamo dei manager e non degli ex politici rimasti fuori dalle istituzioni”, concludono gli esponenti del partito di Giorgia Meloni.