Incidente aereo in Etiopia: Boeing annuncia cambiamenti

E’ una strana posizione quella dell’autority che regola il volo aereo negli Stati Uniti: da una parte c’è una chiara dichiarazione in cui si sostiene che il 737 MAX8 sia completamente idoneo al volo ma, si aggiunge, poiché più compagnie aeree e autority aeronautiche di altri paesi hanno deciso di tenere a terra questo modello di Boeing, chiederà alla Boeing stessa di procedere a modifiche del progetto entro aprile. Alla luce di tutto ciò, ci vorrà un bel po’di sangue freddo a salire su questo vettore per un qualsiasi viaggio.

Il 737MAX8 è un nuovo modello di Boeing ma ciononostante è stato coinvolto in due incidenti mortali da ottobre a oggi, e le compagnie aeree che utilizzano questo aeromobili per voli più che altro a corto raggio, sono state sommerse dalle domande dei passeggeri affinché ci fossero pronunciamenti più che chiari sulla sicurezza del mezzo. Ma questo non è accaduto. Anzi. Divieti temporanei sull’uso del 737MAX8 si sono diffusi in tutto il mondo. L’autority dell’aviazione civile di Singapore, ne ha vietato l’uso, intervenendo sulla SilkAir, una compagnia aerea locale che dispone di ben 6 Max8. Nella stessa situazione anche la China Southern Airlines, la Garuda Indonesia, la Shandong Airlines e la Thai Lion Air. Una delle maggiori compagnie aeree brasiliane, la Gol, terrà a terra i suoi sette Max8, e Aeroméxico farà lo stesso con i suoi sei aerei. Paradossalmente, quello che ora appare come un problema, in realtà dovrebbe essere per le compagnie interessate una sorta di “titolo di merito”. Infatti, la presenza di tanti 737MAX8 nei propri hangar indica recenti aggiornamenti della propria flotta aerea, visto che questo aeromobili è recentissimo e di ultimissima generazione anche a livello progettuale.

I divieti a volare con questi aeromobili, comunque, continuano ad estendersi, e ora stanno interessando anche la Cayman Airways e la compagnia aerea africana Conair. Anche l’Associazione Argentina dei piloti di linea ha ordinato ai suoi membri di non volare con la serie MAX8 della Boeing. Contestualmente, alcune di queste compagnie fanno notare che l’atteggiamento cautelativo è determinato solo dalla volontà di tranquillizzare i propri passeggeri perché, si fa notare, il MAX8 ha effettuato 2.933 voli, per un totale di oltre 12.700 ore in totale sicurezza ed efficienza.

Sarà, ma non basta a tranquillizzare. Intanto, si fa strada la voce che il problema potrebbe essere nel software che assiste il volo. Già ieri la Boeing ha confermato l’annuncio da parte della Federal Aviation Administration (FAA) degli USA, che avrebbe implementato un aggiornamento del software attraverso la flotta, il tutto già nelle prossime settimane. La società ha confermato di aver sviluppato per diversi mesi “un miglioramento del software di controllo del volo per 737 MAX8, progettato per rendere ancora più sicuro un velivolo già sicuro”. In realtà, la Boeing sta cercando di far passare il concetto che l’aggiornamento software su cui i suoi progettisti stanno già lavorando da tempo per questo velivolo, sia assolutamente scollegato dal disastro in Etiopia. Da parte sua, la FAA ha dichiarato di aver richiesto alla Boeing le modifiche necessarie al software in questione entro e non oltre aprile prossimo. E ha chiarito che: “La Boeing sta lavorando per completare miglioramenti del sistema di controllo di volo, che forniscano una dipendenza ridotta dalle procedure associate agli elementi di memoria richiesti per il pilotaggio”. Naturalmente, ha aggiunto la FAA, in seguito a queste modifiche saranno previsti anche nuovi manuali e nuovo addestramento per gli equipaggi.

La FAA ha anche riferito che alcune considerazioni di esperti hanno evidenziato una certa somiglianza tra l’incidente in Etiopia e il precedente incidente al largo delle coste indonesiane, dove sono morti tutti e 189 passeggeri a bordo. Una similitudine tra i due incidenti riguarda il fatto che in entrambi i casi si sia trattato di problemi al decollo, solo 13 minuti dopo per il volo indonesiano, addirittura 6 minuti dopo per l’aereo che si è schiantato in Etiopia. In entrambi i casi, poi, i piloti – ritenuti molto esperti – avevano avvertito problemi, richiesto e ottenuto il rientro immediato ma tutti e due non avevano avuto tempo per effettuare la manovra visto che, subito dopo, gli aerei sono spariti dai radar.

Intanto, giunge la notizia che riguarda il ritrovamento di entrambe le scatole nere dell’aeromobile. Speriamo che presto si giunga a un chiarimento, anche considerando che in Europa, e in Italia in particolare, gli aerei in questione non sono stati messi a terra.

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RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
Viaggiatrice instancabile, appassionata di fantasy, innamorata della sua Italia.

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