“Le pressioni internazionali contro la continua violazione dei diritti umani in Iran non hanno fermato l’impiccagione di Samira Sabzian, accusata di aver ucciso il marito violento, al quale era stata data in sposa in tenera età. Nei lunghi giorni passati nel braccio della morte della prigione di Qarchak ha potuto solo sperare nel perdono della famiglia del marito – che non è mai arrivato – e non in una giustizia equa. Samira, sposa bambina, ragazza abusata e picchiata, è anche vittima della macchina omicida del regime degli Ayatollah – che detiene il record mondiale per l’esecuzione di donne – e che non lesina di esibire il suo feroce giustizialismo innalzando gru dalle quali eseguire le pene capitali e poter così rimpinguare il terrore nel quale costringe a vivere i suoi cittadini. Di fronte a questa barbarie, condannata oggi anche in Senato da tutte le forze politiche, non si può stare in silenzio. Continueremo a denunciare i crimini del regime iraniano fino a quando democrazia e libertà non trionferanno finalmente a Teheran.”
Lo dichiara la senatrice Cinzia Pellegrino, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani.