“Proprio nel secondo anniversario dalla morte di Masha Amini il Consiglio dei Guardiani – l’organo costituzionale iraniano deputato ad esprimere il giudizio di compatibilitàÌ dei provvedimenti con le norme islamiche – ha ratificato una nuova legge sulla ‘protezione della famiglia tramite la promozione della cultura della castità e dell’hijab’, che inasprisce le sanzioni per le donne che non portano in pubblico il velo. Per quello che ci è dato di conoscere tramite un rapporto pubblicato nei giorni scorsi dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Ohchr), per chi non porta l’hijab o lo fa in modo improprio, il testo prevede non solo pene pecuniarie esorbitanti, ma anche restrizioni sulle opportunità lavorative e scolastiche, all’uso di internet fino a periodi di reclusione, la confisca del proprio veicolo e il divieto di viaggiare all’estero. Questa svolta ancora più coercitiva, intanto, sconfessa il neo eletto presidente Pezeshkian, che l’aveva criticata, promettendo di porre fine anche ai controlli di polizia e all’uso della violenza contro chi non rispettano le norme sul velo. In secondo luogo, toglie ulteriormente speranza a tutte le iraniane, già mortificate da regole che violano i diritti umani e che ora le pongono a margini ancora più ristretti della società. Oggi più che mai è necessario sostenere con convinzione ogni movimento di opposizione al regime, perché a Teheran torni un futuro di democrazia e libertà”.
Lo scrive in una nota la senatrice, Cinzia Pellegrino, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione straordinaria per i diritti umani del Senato.