“Siamo di fronte a un regime, quello iraniano, che ormai è divenuto una potenza antioccidentale del terrore, una minaccia per la sicurezza globale e le democrazie liberali e, in generale, per tutti coloro che vogliono l’affermazione dello Stato di Diritto e della democrazia. In Iran non vi è soltanto la repressione del khomeinismo e del fondamentalismo religioso contro i propri cittadini ma anche la costante attività di finanziamento e sostegno delle principali organizzazioni terroristiche del Medio Oriente. È chiaro il piano iraniano di destabilizzazione regionale: sette fronti aperti ma una unica regia. Teheran, con i suoi proxy, colpisce Israele non soltanto da Gaza ma anche dall’Iraq, dallo Yemen, dalla Siria, dal Libano, dal West Bank e dallo stesso Iran. Siamo ormai a un anno dall’attacco del 7 ottobre, giorno che ha resa chiara la natura antisemita e genocidaria di Hamas. Ma Hamas, come Hezbollah o gli Houthi, è parte di quella catena di comando con a capo l’Iran. Le sofferenze inflitte al popolo palestinese a Gaza – da mesi usato come scudo umano da Hamas – sono diretta conseguenza del terrorismo del regime di Teheran. Attenzione anche alla crescente istituzionalizzazione delle relazioni tra i partner dell’Iran nell’asse della Resistenza: in Iraq, a Baghdad, da mesi sono operative due sedi ufficiali, una di Hamas e una degli Houthi. L’alleanza aggressiva antioccidentale e antieuropea – oltre che naturalmente anti-israeliana – coinvolge poi anche Mosca. Note sono le fabbriche di missili a tecnologia iraniana in Russia, o ancora le formazioni paramilitari guidate dai Pasdaran che in Ucraina combattono a fianco dell’esercito di Putin. L’asse Iran-Russia non è soltanto di convenienza, ma fortemente spinto da una logica revisionista dell’ordine occidentale”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Giulio Terzi di Sant’Agata, presidente della commissione Politiche Ue di Palazzo Madama.