Giovanbattista Fazzolari, Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’attuazione del programma di governo, analizza la drammatica evoluzione della guerra tra Israele e Hamas, portando alla luce alcuni punti che, tristemente, fanno emergere una responsabilità anche da parte del mondo occidentale in questa vicenda.
Lo fa in un’intervista a Il Corriere della Sera, esordendo con una dichiarazione forte: “Scene agghiaccianti. Scimmiottano quello che i russi hanno fatto in Ucraina. La nostra prudenza ha generato questa mostruosità”.
La guerra in atto viene addirittura paragonata all’Olocausto per la brutalità delle scene che si stanno vedendo. Anche per questo “è necessario condannare senza esitazioni e ambiguità il crescente antisemitismo che si registra in Europa, di qualunque natura”. Qualcosa che Fdi aveva già provato a fare attraverso una mozione parlamentare in questa direzione, ma che non ha avuto seguito per “la contrarietà della sinistra”.
Oggi le cose sembrano cambiate, e forse ci sarà una mozione unitaria. “Lo spero. Trovo assurdo fare dei distinguo davanti alla gravità dell’accaduto”, sottolinea il Sottosegretario.
L’esempio della Russia e i legami tra il Cremlino, l’Iran e Hamas.
“È successo l’inimmaginabile. Non un piccolo gruppo, come l’11 settembre, ma centinaia di terroristi sono arrivati da un territorio altamente attenzionato, uccidendo e catturando civili: bambini, adolescenti, mamme. Prima dell’invasione russa dell’Ucraina probabilmente Hamas non si sarebbe spinta a tanto”, ha dichiarato Fazzolari, evidenziando la connessione dell’intero contesto geopolitico, in relazione soprattutto alle vicende legate alla crisi russo-ucraina con quanto sta accadendo in Medio Oriente.
In questo senso, “La Russia ha aperto il vaso di Pandora del caos”. D’altronde, è stato addirittura tollerato che un membro permanente del consiglio dell’Onu invadesse uno Stato confinante, ne annettesse parte del territorio, e colpisse infrastrutture e popolazione civile. “E ora genera emulazione”, continua.
Ma non solo, perché guardando alla realtà empirica, emerge piuttosto chiaramente un certo legame tra gli eventi in Ucraina e quelli in Israele: “Hamas è sostenuta dall’Iran che è schierata con la Russia. Il collegamento è nei fatti. Non è un caso se il Cremlino non fatto alcuna condanna di Hamas. Di sicuro il caos in Medioriente fa calare l’attenzione all’Ucraina e la propaganda russa è al lavoro: quanti parlano oggi di fantomatiche armi ucraine finite ad Hamas sono gli stessi che dicevano che Bucha era una messinscena: servi, spesso ben retribuiti, del regime putiniano”.
Le responsabilità dell’Occidente
Di fronte alle atrocità e alle scene strazianti che stanno facendo il giro del mondo in queste ore, non ci si può non interrogare sulle proprie responsabilità.
L’Europa, e in generale l’intero Occidente, hanno agito contro la Russia, ma in maniera “timida. Troppo”. La reazione della comunità internazionale invece “doveva essere fortissima”.
E così, anche se sono stati mandati molti aiuti, inclusi quelli militari, è comunque prevalsa “la paura delle conseguenze economiche e il timore che una reazione decisa avrebbe portato a un’escalation militare”, come spiegato dal Sottosegretario. Invece, per paradosso, così facendo si è favorito “il dilagare dei conflitti dando il segnale che non esistono più linee rosse invalicabili”.
Legami tra immigrazione di massa e terrorismo
Quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza ovviamente si ripercuote anche in Italia, suscitando non pochi timori. “Siamo in allerta. Temiamo soprattutto per la comunità ebraica in Italia e in Europa che potrebbe essere presa di mira da integralisti islamici e da chi odia Israele”, ha detto Fazzolari. Alle preoccupazioni, poi, si aggiunge anche quella dell’immigrazione di massa: “I terroristi hanno più facilità ad entrare e anche per questo è necessario bloccare le partenze dal nord Africa”, ha chiarito il senatore di Fdi.
Sulla migrazione la strada tracciata da sempre da FdI è quella di “una missione europea in accordo con Paesi del Nordafrica per fermare le partenze”, su cui Meloni si impegna dall’inizio e che ha fatto cambiare postura all’Ue. E che ora potrebbe essere decisiva per mantenere la nostra sicurezza nazionale in un contesto sempre più insicuro.