Istruzione, una riforma per il futuro. Bucalo (FdI): “Il 4+2 nostro cavallo di battaglia. Tecnici e professionali non sono di serie B”

Si sono chiuse da poche ore le iscrizioni per gli istituti secondari di secondo grado. Migliaia di adolescenti hanno fatto una scelta cruciale, spesso non facile e combattuta, che potrà avere un peso non indifferente sul rispettivo futuro: il corso di formazione scolastica da seguire. Spesso l’orientamento non è semplice, specialmente in un mondo di grandi cambiamenti. Gli studenti hanno potuto scegliere tra sei licei, gli istituti tecnici e quelli professionali. Ma, come detto, in un mondo che cambia, cambia anche la richiesta formativa, cambiano le esigenze del mercato, data la trasformazione imposta anche dall’evoluzione dell’intelligenza artificiale.

A confermare questi continui mutamenti è la senatrice di Fratelli d’Italia Ella Bucalo, membro della commissione Cultura e Istruzione nonché vice-responsabile del dipartimento Istruzione del partito. Intervenendo su Rai Parlamento alla trasmissione Filo Diretto, la senatrice ha spiegato che “la scuola, che è il luogo per eccellenza di formazione delle nuove generazione in una società che è continua evoluzione, è chiamata oggi più che mai a innovarsi”. “Cambiano le competenze, cambiano le conoscenze, cambiano le professionalità” ha detto Bucalo, e proprio in questo si trova la spiegazione delle continue riforme che subisce l’istruzione: la scuola deve infatti “cambiare continuamente l’azione didattica e adeguarsi alle sfide del futuro”.

Fondamentale sviluppare nuove competenze

Non a caso, all’interno dell’ultima legge di Bilancio il centrodestra ha stanziato 15 milioni di euro per la realizzazione di campus della filiera tecnologico-professionale. Una misura che, secondo la senatrice, può essere risolutiva di un grave problema che oggi la nostra società si ritrova ad affrontare: “In Italia c’è un mismatch orizzontale e verticale – ha spiegato Bucalo –. Mancano tantissimi giovani laureati in determinati settori, mancano le qualifiche richieste dal mercato del lavoro”; un mercato del lavoro che “è sempre più in evoluzione e concorrenziale”. Questa è dunque la ragione che ha portato la maggioranza a puntare “tantissimo sulla filiera tecnologica”. La proposta mira a ridurre il percorso formativo professionale, da cinque a quattro anni, aggiungendo però altri due anni di specializzazione: “Il 4+2 – ha infatti asserito la senatrice – è il nostro cavallo di battaglia, è una grande opportunità per i nostri studenti che dopo quattro anni si diplomano” e possono dunque “proseguire gli studi all’ITS Academy”. L’obiettivo è quello di “conseguire quelle qualifiche innovative e richieste dai territori. I dati sono chiari – ha aggiunto –: mancano le competenze nuove, mancano le competenze che richiede il tessuto produttivo”.

C’è ancora diverso lavoro da fare. Ospite della trasmissione un insegnante, Matteo Saudino, che ha rimarcato il problema dell’alternanza scuola lavoro e della mobilità sociale. Tesi su cui Bucalo si è detta “d’accordissimo”: sui percorsi PCTO, ad esempio, Bucalo ha spiegato di essere “convinta” che “nei licei” questi “devono essere orientati per fare dei percorsi anche nelle università, come orientamento. Abbiamo investito – ha aggiunto – anche nel 4+2” al fine di “innovare i percorsi PCTO: i ragazzi possono fare degli stage in azienda e possono avere anche dei contratti di apprendistato mentre studiano”. Il 4+2 mira infatti a una maggiore formazione professionale, anche mediante i percorsi PCTO per potenziare l’apprendimento anche delle materie STEM. Sulla mobilità, infine, Bucalo ha specificato chiaramente che “gli istituti professionali e tecnici non devono essere considerati di serie B”.

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