Si è tenuta oggi, presso la 4ª Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato, una importante e attentamente seguita audizione della Rappresentante Speciale dell’Unione europea per il Sahel, Emanuela Del Re, sulle prospettive dei rapporti tra UE e il Sahel. Nel suo intervento, il Presidente Terzi di Sant’Agata (FdI) ha evidenziato il successo del Vertice “ItaliAfrica. Un ponte per una crescita comune”. Iniziativa a cui hanno preso parte oltre a 46 Paesi africani, con 22 Capi di Stato e di Governo, anche 5 Vice Presidenti, 9 Ministri, 2 Vice Ministri e 25 Organizzazioni internazionali, insieme ai vertici delle istituzioni europee e africane nonché delle principali organizzazioni internazionali.
Assai significativa, hanno notato sia Terzi che Del Re, è stata l’iniziativa di un dialogo diretto per la prima volta organizzato dal Governo italiano con i leader africani nel quadro di conferenze tra Italia e Africa con una sessione per la prima volta svoltasi a tale livello.
L’ampia partecipazione e il diffuso ed evidente consenso emerso nel corso della sessione plenaria del Vertice e nei successivi panel sulle direttrici del Piano Mattei hanno evidenziato il pieno successo dell’iniziativa.
In particolar modo gli aspetti inerenti alla formazione professionale e alla cultura sono stati riconosciuti come essenziali nel “partenariato tra uguali” tra Europa e Africa, in quanto “la formazione e la cultura sono aspetti essenziali nell’assicurare sia la crescita e il progresso economico e sociale dei paesi partners sia un flusso di migrazione legale e qualificata”.
Terzi ha poi segnalato l’incontro con il Presidente somalo Hassan Sheik Mohamud e la sua aspettativa che da parte dell’Unione europea possano esser ulteriormente ribaditi con chiarezza principi di fondamentale rilevanza per il mantenimento della pace e della sicurezza nel Corno d’Africa: il pieno rispetto della sovranità, dell’integrità territoriale e dell’identità di tutti gli Stati riconosciuti secondo lo Statuto dalle Nazioni Unite e le norme vigenti per l’Unione Africana e l’IGAD.
Con particolare riferimento alla regione del Sahel, Del Re ha ribadito quanto il “Dossier Sahel” sia prioritario (“secondo solo a quello ucraino”), per l’Europa. L’instabilità della regione infatti, dovuta ad una serie di molteplici crisi istituzionali e rivolgimenti interni in Mali, Burkina Faso, Gabon e Niger, crea ripercussioni non soltanto sugli altri Paesi della regione ma anche sull’Italia e sull’Unione europea, provocando accresciuti flussi migratori e una instabilità che ostacola lo sviluppo economico e solleva ulteriori preoccupazioni per il rispetto dei diritti umani.
Il Piano Mattei, ha rilevato Del Re, si integra pienamente nelle strategie dell’UE e nelle finalità alle quali è destinato il progetto European Global Gateway, rappresentando così un elemento assai qualificante di una politica volta al “partenariato tra uguali”: aspetto innovativo, questo, centrale dell’iniziativa italiana nei suoi obiettivi di formazione e di progresso economico-sociale.
L’Africa, si è ugualmente osservato nel corso dell’audizione, è oggetto di crescenti attività di disinformazione e di propaganda, sia da parte russa che cinese, che influiscono negativamente sugli schieramenti nelle sedi multilaterali come è apparso anche in alcune votazioni alle Nazioni Unite sull’Ucraina.
Si è in conclusione constatato come non sia ancora sufficientemente emersa nelle opinioni pubbliche e nelle classi dirigenti africane la consapevolezza dei danni provocati dalla crescente presenza militare russa e dalle attività predatorie della Cina. La strategia di dialogo lanciata con il Piano Mattei sin dall’inizio della presidenza italiana del G7 è il vero cambio di paradigma anche per l’Europa.