“E’ una visita riveste un significato profondo, trattandosi della prima visita di Stato in Italia di un Presidente degli Emirati Arabi Uniti. Ne sono lieto. I rapporti tra il popolo italiano e la civiltà che si affaccia sul Golfo arabico affondano in un passato ricco e diffuso. Influenze reciproche, scambi commerciali e culturali, si sono tradotte in conoscenza, comprensione e rispetto”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il brindisi in occasione della cena di ieri sera al Quirinale con il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan.
Le intese tra Italia e Emirati Arabi Uniti che determineranno un grande investimento per oltre 40 miliardi di dollari a dimostrazione che il Belpaese è ormai diventata una meta ambita e una nazione in cui investire. Merito della serietà e della solidità del governo Meloni che, ha ridato credibilità all’Italia grazie alla stabilità del governo Meloni a livello internazionale.
La visita del presidente Mohamed bin Zayed in Italia assume un valore altamente strategica per il governo Meloni. E’ una mossa chiave per consolidare il legame tra i due Paesi. Italia ed Emirati sono due economie complementari e il rafforzamento della loro cooperazione può portare benefici significativi in molteplici settori, dalla sicurezza all’innovazione, dall’energia alla diplomazia. In parole povere, una chiara volontà di lavorare insieme per affrontare le sfide globali e promuovere la stabilità regionale.
Il tour del presidente emiratino, Mohammed bin Zayed, a Roma è un incontro che si inserisce in un contesto di crescente collaborazione strategica tra i due Paesi, che si estende dall’energia alla difesa, dal commercio alla tecnologia, fino alla diplomazia internazionale.
Negli ultimi anni, le relazioni tra Emirati Arabi Uniti e Italia hanno raggiunto un nuovo livello di maturità, culminando nell’ufficializzazione della loro partnership strategica. Questo riflette la volontà di entrambe le nazioni di rafforzare la loro cooperazione in settori-chiave come sicurezza energetica, commercio, investimenti, cultura, difesa e tecnologia avanzata secondo cui l’incontro di metà gennaio tra bin Zayed e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rappresentato un ulteriore passo avanti in questo percorso di condivisione, già rilanciato dalla visita della leader italiana ad Abu Dhabi nel marzo 2023. Quell’incontro – come si ricorderà- ha segnato una svolta nel riattivare il dialogo politico ed economico a tutti i livelli.
Uno dei settori di maggiore cooperazione tra Italia ed Emirati è l’energia. Già esiste una solida collaborazione tra Adnoc ed Eni nel settore petrolifero e del gas, ma l’attenzione si sta ora spostando sulle energie rinnovabili, evidenzia l’esperta. I due Paesi condividono l’obiettivo di investire su progetti legati all’idrogeno verde e all’energia solare, contribuendo così alla transizione energetica regionale e internazionale – l’accordo a tre con l’Albania, siglato proprio in occasione dell’ultima visita di Meloni, è un esempio efficace di come questo dossier stia evolvendo.
A questo si lega anche un altro settore su cui si stanno concentrando le loro sinergie: la sicurezza climatica, recentemente analizzata da uno studio di MedOr Italian Foundation, è una priorità individuata sia dall’Italia sia dagli Emirati, sia riguardo al Medio Oriente e al Meridione italiano, che nei confronti delle proiezioni comuni in ambienti terzi: pensare all’Africa, interesse prioritario italiano con il Piano Mattei. Allo stesso modo c’è visione, condivisone e cooperazione anche nel settore della sicurezza alimentare, questione collegata al clima, a cui a sua volta si connettono i processi di transizione energetica e tecnologica.
Non manca spazio poi per il commercio bilaterale, che continua a espandersi, accompagnato anche da un aumento degli investimenti emiratini in Italia, soprattutto nei settori delle infrastrutture, immobiliare ed energie rinnovabili. In questo contesto, AlKetbi sottolinea la complementarietà tra le due economie: “Essendo un’economia avanzata del G7, l’Italia offre numerose opportunità per la strategia di diversificazione economica degli Emirati, mentre Abu Dhabi può contribuire con investimenti mirati e con la sua esperienza in settori emergenti, come la regolamentazione del settore spaziale”.
Anche la sicurezza e la difesa rappresentano un asse centrale nella collaborazione bilaterale, con l’Italia che partecipa ad attività condivise di controllo dei mari e sicurezza regionale in generale. In questo, la military diplomacy è un altro dei driver della relazione e si estende anche a collaborazioni nel settore industriale specifico.