Italia-Repubblica Ceca: stessa visione su sicurezza, migranti, governance europea e guerra in Ucraina

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Il 10 maggio il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è recata in Repubblica Ceca per una visita ufficiale. Al termine del bilaterale con il primo ministro Petr Fiala presso la Residenza del Primo Ministro sono state rilasciate dichiarazioni congiunte alla stampa.

C’è stato uno scambio di vedute a 360 gradi su una collaborazione proficua, come affermato dal premier italiano. Tante le questioni affrontate e su cui i due Paesi si sono trovati d’accordo.

Si è discusso del ruolo dell’Europa, delle tante materie strategiche che l’Europa affronta e sulle quali Italia e Repubblica Ceca condividono la stessa visione.

I colloqui sono stati incentrati sul tema della sicurezza, della governance europea, della questione migratoria e della guerra in Ucraina.

Per quanto riguarda la sicurezza si è parlato soprattutto di sicurezza energetica e come sottolineato da Giorgia Meloni “c’è un lavoro importante che l’Europa affronta soprattutto in materia di dipendenza energetica che deve risolvere”.

Nel corso del bilaterale il premier italiano ha raccontato “il lavoro che l’Italia vorrebbe fare in termini di approvvigionamento energetico, insieme e nell’interesse dell’Europa nel suo complesso”. In tale occasione è stato ricordato il Piano Mattei per l’Africa, con il quale si intende diversificare la produzione di energia garantendo una stabilità in tale settore attraverso il coinvolgimento delle nazioni mediterranee. Perché il sud del Mediterraneo “offre moltissime opportunità e investire nelle nazioni, portare avanti una cooperazione non predatoria con i paesi africani diventa anche lo strumento più serio per affrontare la crisi migratoria che tuti quanti stiamo vivendo”, ha proseguito Meloni.

Proprio sulla questione migratoria Roma e Praga condividono il fatto che occorre affrontare il problema a livello europeo, attraverso delle soluzioni che siano immediate e preventive, così da evitare che la crisi migratoria investa l’intero territorio europeo. Il nostro Presidente del Consiglio ha infatti voluto ribadire che “il modo più serio per risolvere questo problema è concentrarsi sulla difesa esterna, lavorare su una seria politica di rimpatri e lavorare insieme alle nazioni di provenienza e di transito dei migranti irregolari per garantire un diritto che non abbiamo sempre garantito, ovvero quello di non essere costretti a dover scappare dalla propria terra per trovare condizioni di vita più favorevoli. Noi questo diritto dobbiamo aiutare a garantire. Questo necessita di azioni concrete da parte della Commissione europea che ci aspettiamo se ne occupi prima del prossimo consiglio europeo.”Il tema dei migranti è uno dei tanti temi su cui Italia e Repubblica Ceca si trovano d’accordo, come spesso hanno dimostrato in sede europea.

Ed è nel contesto europeo che i due Paesi condividono molte linee comuni, tra le quali il modo di affrontare le nuove regole in tema di governance e del Patto di Stabilità e Crescita, altro tema caldo esaminato nel corso del bilaterale. “Siamo d’accordo sul fatto che le nuove regole non possono non tenere in considerazione le nuove sfide che l’Europa si è data. Perché se abbiamo scelto di immaginare come scelta strategica la transizione verde e la transizione digitale, non possiamo non immaginare che nelle nuove regole sul Patto di Stabilità gli investimenti necessari a portare a termine queste transizioni non vengano considerati”, ha sottolineato Giorgia Meloni, portando alla luce come l’Europa non possa pensare di (im)porre degli obiettivi ambiziosi (spesso irrealistici) senza prevedere al contempo un sostegno concreto affinché gli Stati membri possano realizzarli in maniera sostenibile. Su questo, “c’è ancora del lavoro da fare”, ha concluso il premier italiano, ma “siamo pronti a collaborare per il miglior risultato per tutta l’Europa”, ha dichiarato Fiala.

Infine, sul tema della guerra in Ucraina da parte italiana si è voluta ringraziare la Repubblica Ceca per il supporto offerto accogliendo oltre 500.000 profughi. Entrambi i Paesi sostengono in modo fermo e determinato la causa ucraina e lo continueranno a fare, anche se la speranza è quella di parlare sempre di più di ricostruzione dell’Ucraina, perché “stiamo scommettendo sulla vittoria dell’Ucraina e su un futuro che per essa sia un futuro di libertà ed europeo”, ha concluso Meloni.

I rapporti tra Italia e Repubblica Ceca si basano su una lunga storia di amicizia e su una cooperazione commerciale e culturale che si intende rafforzare.
Il 2022 ha rilevato una estrema dinamicità nei rapporti dal punto di vista commerciale, con un +18% degli scambi, per un totale di 18 miliardi, e oltre 3.000 aziende italiane che hanno investito nella Repubblica Ceca e moltissime aziende ceche che investono sempre di più nel territorio italiano. Anche in tema di difesa i due Paesi convergono sulla necessitò di consolidare il lavoro comune così da garantire la libertà e la stabilità non solo nelle rispettive nazioni, ma nell’intera Unione Europea. I rapporti italo-cechi sono solidi e grazie ad un approccio pragmatico e razionale condiviso si prospettano forme serie e concrete di cooperazione a livello internazionale. Le posizioni simili e la capacità di dialogare in maniera aperta e franca l’uno con l’altro rappresentano un’ottima base da cui partire per collaborare in modo sempre più stretto, così da migliorare la qualità delle proposte a livello europeo per ottenere risposte efficaci, comuni e strutturali.

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