L’Eurodeputato di Fratelli d’ItaliaStefano Maullu, membro della delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare UE-Russia al Parlamento Europeo, si è recato in visita a Mosca per alcuni incontri istituzionali con le principali realtà economiche operanti nella Federazione Russa, tra le quali ICE e Confindustria Russia. L’obiettivo, come ha spiegato l’eurodeputato, è rappresentato dal rafforzamento dei legami tra l’economia italiana e il mondo russo, strategicamente cruciale anche dal punto di vista energetico. “L’economia italiana, seconda soltanto a quella tedesca, non può certamente permettersi di recidere i legami con il mondo russo, straordinariamente importante sia da un punto di vista economico sia da quello geopolitico. In tutti questi anni al Parlamento Europeo, in qualità di componente della delegazione Ue-Russia, una delle mie priorità – oltre al ripristino dei rapporti tra Parlamento Europeo e Parlamento russo – è stata quella di mantenere ben vivo il collegamento tra l’Italia e la Russia, con l’obiettivo di incrementare il dialogo anche all’interno dell’Unione Europea. Ciò che serve – prosegue Maullu – è un incremento degli sforzi per l’apertura dei canali con le piccole e medie imprese russe, in particolare attraverso le forme di finanziamento messe a disposizione dalla Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo, ora ferme a causa delle sciagurate sanzioni economiche imposte alla Russia”. “Questa misura ha danneggiato enormemente anche l’Italia: tra il 2013 e il 2016, l’export italiano verso la Russia è infatti crollato del 37%, e in tutti questi anni l’Italia ha perso circa 9 miliardi di euro in termini di export. Per la sola Lombardia, la perdita di export verso la Federazione Russa è stata superiore ai 3 miliardi di euro, e la cifra potrebbe addirittura aumentare. Le sanzioni devono essere rimosse immediatamente, perché il livello del nostro interscambio con la Russia è direttamente legato alla crescita dell’Italia e ai suoi tassi di occupazione. La questione riguarda direttamente le nostre imprese, specialmente le Pmi, che potrebbero veder vanificato tutto il lavoro compiuto in anni di sacrifici per guadagnare posizioni di mercato in Russia. Una delle conseguenze peggiori delle sanzioni è stata infatti la progressiva chiusura da parte delle autorità russe, che ha danneggiato pesantemente anche numerose imprese italiane”, aggiunge. “Nonostante l’ottimismo di Donald Tusk, che ha già dato per certo il rinnovo delle sanzioni alla Russia nel mese di dicembre, il mio impegno per la rimozione di questa misura sciagurata andrà avanti, in Italia e in Europa, senza interruzioni. Non soltanto per la necessità di ristabilire un dialogo proficuo tra Mosca e l’Ue, ma anche per proteggere le innumerevoli Pmi e tutte quelle imprese italiane che sono già state danneggiate dalla miopia dell’Europa”, conclude.