J.R.R. Tolkien, tra fantasia e tradizione

Mario Polia, archeologo ed antropologo oltre che prolifico scrittore, ha dedicato un recente interessante saggio alla mitologia tolkieniana, della quale è un grande conoscitore ed esperto (suo infatti, il volumetto Omaggio a Tolkien, Il Cerchio 1980, primo saggio in lingua italiana sul celebre professore inglese).

Il libro, pubblicato da Cinabro edizioni, si intitola appunto Mitologia tolkieniana. Fantasia e tradizione (2024) e, come illustrato nella quarta di copertina, si propone di rispondere a due domande: Tolkien può essere annoverato tra gli autori che attingono la loro ispirazione al patrimonio della Tradizione? La mitologia e la cosmogonia tolkieniana sono soltanto frutto della fantasia del suo autore? Partendo da questi suggestivi interrogativi, Polia sviluppa un originale e rigoroso studio comparativo della cosmogonia di Tolkien, dal quale ricava la considerazione che il professore inglese “non sembra inventare un proprio mito, ma rielaborare sapientemente i temi tradizionali, dai quali plasma una nuova narrazione che ha tutti i caratteri del mito inteso come storia sacra fondante”.

Arricchite da una attenta appendice bibliografica, le pagine di Mario Polia accompagnano il lettore in un percorso attraverso il quale, mediante il confronto della cosmogonia del Silmarillion – che rappresenta il mito di origine dal quale poi Tolkien svilupperà il suo ciclo epico – con le principali tradizioni (da quella greco-romana a quella azteca passando, tra le altre, per quelle della Cina, dell’India vedica e degli Indiani Sioux), si individuano stretti e profondi legami e si arriva alla conclusione che l’opera del professore inglese, “nell’ispirazione e nella poetica, è idealmente comparabile con quella di un Omero o di un Virgilio dei nostri tempi”.

Da questa considerazione derivano le parole del presidente onorario della Società Tolkieniana Italiana Paolo Paron, che nella prefazione sottolinea il fatto che con il suo lavoro Polia “racconta come Tolkien ha voluto farci sognare, invitandoci ad entrare nella Terra di Mezzo, retta e ordinata da leggi che vengono dalle profondità del Mito. Le radici di questo si nutrono attingendo ad un terreno comune e condiviso, perché tutte le tradizioni condividono valori, messaggi, insegnamenti”.

Ciò significa, in altre parole, che Tolkien, deduce Polia, è a pieno titolo da considerarsi un “autore della Tradizione”, in quanto prende spunto da temi ed archetipi tradizionali e li rielabora utilizzando la sua fantasia. Che in questo modo diventa pura arte creatrice di miti, destinati a rappresentare la tradizione con forza coinvolgente, anche e soprattutto in un mondo come il nostro, in cui avvicinarsi al mito è sempre più difficile.

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Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi, due volte laureata presso l'università La Sapienza di Roma (in giurisprudenza e in scienze politiche), è giornalista pubblicista e scrittrice. Collabora con diverse testate e case editrici.

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