Giovedì prossimo, il Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, nel suo esclusivo resort a Mar-a-Lago riceverà il presidente argentino Javier Milei, l’unico leader invitato come oratore alla Conferenza di Azione Politica Conservatrice (CPAC), che si terrà dal 14 al 16 novembre.
L’invito recita quanto segue:
“La CPAC la prossima settimana organizzerà il suo ritiro annuale post-elettorale per i principali donatori e attivisti a Mar-a-Lago. L’evento si presenta come un resoconto annuale delle attività della sua rete di cause e organizzazioni conservatrici. È una conferenza di tre giorni.
Il presidente Trump e il vicepresidente eletto Vance saranno gli ospiti della conferenza. Tra gli oratori ci saranno:
– Matt Schlapp, Presidente
– Bill Walton, Vicepresidente
– Matt Whitaker, Membro del Consiglio e possibile Procuratore Generale
– Ric Grenell, Membro del Consiglio e possibile Segretario di Stato
– Presidente Donald Trump
– Vicepresidente JD Vance
Se il presidente Milei può parlare, sarebbe opportuno che incontrasse separatamente il presidente Trump, il vicepresidente Vance e Grenell mentre si trova a Mar-a-Lago.”
Trump ha risposto a più di 60 chiamate telefoniche da leader mondiali dopo la sua vittoria, ma per Milei farà un’eccezione ricevendolo nella sua residenza privata.
Il presidente argentino ha, inoltre, un’ottima relazione con il magnate Elon Musk, che ha visitato numerose volte. Potrebbe essere stato proprio Musk a suggerire a Trump di invitare Milei a Mar-a-Lago.
Inoltre, Musk è stato convocato dal nuovo presidente statunitense per far parte del suo prossimo gabinetto, in modo da rendere più efficiente lo Stato, qualcosa che il governo argentino sta già attuando.
Gli argentini nutrono grandi aspettative per il rafforzamento delle relazioni tra Argentina e Stati Uniti. La crescente popolarità di Javier Milei ha permesso al paese sudamericano di ottenere una posizione più centrale nella politica internazionale. Anche dal punto di vista economico, le buone relazioni tra i due mandatari potrebbero esse un aiuto fondamentale per l’Argentina, nelle negoziazioni con l’FMI e per una discesa ancora più pronunciata dello “spread”, che ha impatto diretto sulla spesa per interessi del debito del paese sudamericano.