Kennedy Jr. ritira la sua candidatura: i motivi, la critica ai democratici e l’appoggio a Trump 

In un annuncio che ha scosso l’intero establishment politico americano, Robert F. Kennedy Jr., candidato indipendente alle presidenziali, ha deciso di ritirarsi dalla corsa per la Casa Bianca, dichiarando il suo appoggio all’ex presidente Donald Trump. 

Kennedy Jr., nipote del defunto presidente John F. Kennedy e figlio di Robert F. Kennedy, ha sorpreso molti con questa mossa, considerando le sue posizioni spesso critiche nei confronti del sistema politico tradizionale e le sue dichiarate simpatie per tematiche come la libertà di parola, la salute e la sicurezza alimentare. La sua campagna era stata caratterizzata da un forte richiamo alla necessità di riformare il sistema politico, un messaggio che sembrava risuonare con un’ampia fetta dell’elettorato disilluso.

I motivi del ritiro

Robert F. Kennedy Jr. nel corso della conferenza stampa ha spiegato la sua decisione citando la necessità di unire le forze contro ciò che percepisce come una minaccia alla libertà di parola, la guerra in Ucraina, e ciò che ha definito “la guerra ai nostri figli”. 

Kennedy ha ricordato di aver partecipato alla sua prima convention democratica, all’età di 6 anni nel 1960, quando i democratici erano campioni della Costituzione e dei diritti civili ed aggiunge: “i Democratici si opponevano agli autoritarismi, erano contro la censura, contro il colonialismo, l’imperialismo e le guerre ingiuste” e continua “eravamo il partito del lavoro, dei lavoratori. I Democratici erano il partito della trasparenza e per l’ambiente, i difensori contro i grandi interessi economici” 

Da qui continua il racconto di come ad ottobre del 2023, abbia deciso di abbandonare il partito e di correre come indipendente, poiché secondo Kennedy Jr., ormai i dem avevano abbandonato i loro valori fondanti con i quali anche lui era cresciuto, diventando oggi il partito della guerra, della censura, della corruzione, di Big Pharma, dei grandi gruppi di interesse. 

Inoltre, accusa il partito democratico di aver abbandonato la propria democrazia interna tenendo delle primarie farsa per nascondere il declino cognitivo dell’attuale Presidente degli Stati Uniti, e dopo il primo dibattito, accortisi che Joe Biden non sarebbe stato in grado di proseguire la campagna elettorale lo stesso partito democratico, con mosse definite “oscure”, ha provveduto a nominare il suo successore senza alcun tipo di elezione: Kamala Harris, che alle primarie del 2020 terminò la corsa per le presidenziali senza vincere neanche un delegato. 

Kennedy Jr. racconta anche delle difficoltà di una campagna elettorale da indipendente, per via dei continui procedimenti giudiziari avviati dai democratici nei vari Stati “contro di me e contro il Presidente Trump”, continua Kennedy, “con l’aiuto di giudici allineati ai dem, hanno cercato di far togliere il mio nome dalla scheda e di mandare il Presidente Trump in galera” 

Secondo Kennedy Jr., anche i media una volta guardiani del Primo Emendamento e dei principi democratici si sono trasformati attaccando sistematicamente la democrazia. “I media giustificano la loro censura sulla base della guerra alle fake news, ma i governi e gli oppressori non censurano le bugie. Non hanno paura delle bugie, loro temono la verità ed è quello che loro censurano” commenta Kennedy. 

Dopo l’attentato che ha visto coinvolto il Tycoon, Kennedy per il tramite di un consigliere comune, inizia un dialogo con l’ex Presidente su diversi temi che riguardano la libertà di parola, la salute, la sicurezza alimentare e l’industria alimentare, colpevole secondo Kennedy, di essere una delle cause dirette dell’aumento drammatico delle malattie croniche, dell’obesità che oggi interessa oltre il 70% degli americani, di disturbi cognitivi dilaganti tra i giovani e i relativi costi per la sanità.

Kennedy Jr. afferma di aver cercato un terreno di confronto su temi in comune anche con l’attuale Vicepresidente Harris, ma che questa ricerca di dialogo si è conclusa con esito negativo: “la Vicepresidente Harris ha declinato l’incontro o anche solo di parlarmi” ha concluso.  

L’endorsement per Donald Trump

L’annuncio del ritiro e l’appoggio a Trump sono avvenuti durante un evento congiunto a Phoenix, entrambi hanno affermato che tra di loro ci sono sicuramente delle divergenze di vedute ma anche diversi temi in comune, Kennedy Jr. ha affermato di voler rimuovere il suo nome dalle schede elettorali in dieci stati chiave, per non dividere ulteriormente il voto conservatore, che potrebbe favorire Kamala Harris. Inoltre, ha aggiunto che il partito democratico odierno sarebbe irriconoscibile agli occhi di suo padre e di suo zio, John F. Kennedy 35° Presidente degli Stati Uniti. 

L’ex Presidente, ha dichiarato che in caso di rielezione, verrà istituita una nuova commissione per desecretare i documenti relativi all’assassino di John F. Kennedy e che considererebbe con favore Robert Kennedy per una posizione di rilievo all’interno del suo esecutivo.

Impatto sulle elezioni

L’endorsement di Kennedy potrebbe avere un impatto significativo, specialmente negli stati in bilico. Secondo analisti politici, la sua presenza nella corsa stava sottraendo voti principalmente a Trump, rendendo la competizione ancora più serrata. 

Ora, con il suo ritiro e il supporto a Trump, l’equilibrio potrebbe pendere a favore del candidato repubblicano, specialmente se Kennedy riesce a convincere parte della sua base a votare per Trump.

Secondo gli ultimi sondaggi disponibili la somma tra i potenziali elettori di Kennedy e di Trump blinderebbe la vittoria del Tycoon, anche se come spesso accede in politica alleanze e addizioni non vanno d’accordo; bisognerà attendere le prossime rilevazioni per capire se questa mossa si rileverà vincente.  

La reazione della famiglia Kennedy 

La famiglia Kennedy ha rilasciato un comunicato riguardo al sostegno di Robert F. Kennedy Jr. a Donald Trump per le elezioni presidenziali del 2024. 

I membri della famiglia hanno espresso una forte disapprovazione, descrivendo la decisione di Robert F. Kennedy Jr. come un “tradimento dei valori che nostro padre e la nostra famiglia hanno più cari”. Il comunicato riflette una divisione significativa all’interno della famiglia Kennedy, sottolineando come la scelta di Robert Jr. contraddica l’eredità politica democratica della famiglia. La famiglia ha confermato il sostegno a Kamala Harris, ribadendo una visione di un’America unita da valori di libertà individuale, promessa economica e orgoglio nazionale, in contrasto con l’endorsement a Donald Trump.

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