La Castelli fa infuriare tutti. Pioggia di critiche e goffe smentite.

Il coro unanime che si è sollevato dopo le dichiarazioni del sottosegretario Castelli è chiaro segno dell’insofferenza generale verso un governo che mostra ogni giorno di più di essere totalmente avulso dal contesto. Lascia infatti increduli l’analisi dell”economista” pentastellata che ha espressamente affermato che c’è stato un mutamento della domanda e dell’offerta irreversibile con riferimento al settore della ricettività e della ristorazione, cosa che dovrebbe indurre chi è nel campo a cambiare mestiere. Non è colpa del governo se i ristoratori hanno affitti, bollette, tasse e forniture da pagare senza introiti e sono alla canna del gas. Analisi pilatesca, di raro pressappochismo e che offende gli sforzi e la professionalità di un settore che rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’economia italiana. Le dichiarazioni della Castelli comunque non fanno altro che confermare quello che ormai da mesi gli operatori denunciano: il più totale disinteresse. Critiche velenose sono giunte dalle più autorevoli testate giornalistiche italiane, anche dalle colonne generalmente più istituzionali e moderare. Poi è stata la volta della politica, con la levata di scudi di Fratelli d’Italia che ha condannato con veemenza le dichiarazioni della Castelli, e la Meloni che si è schierata col settore senza se e senza ma. Sul punto particolarmente duro il commento dell’on. Paolo Trancassini, titolare del ristorante più antico d’Italia nel centro di Roma, che fieramente ha invitato il sottosegretario a cambiare lei mestiere, data la dedizione che i ristoratori mettono nella professione e il grandissimo numero di famiglie che sono impiegate nella ricettività.
Oggi è toccato ai ristoratori, che hanno redatto una lettera aperta al vetriolo, sottoscritta oltre che dalle maggiori categorie rappresentative anche da cuochi di rilevanza internazionale come Vissani. E domani il MIO, movimento italiano ospitalità, aderente a federturismo confindustria, sarà alle 10,00 in piazza Montecitorio, in una manifestazione a difesa della ristorazione già programmata da tempo, ma che trova ulteriore linfa nelle incaute dichiarazioni del ministro. Il presidente del MIO, Paolo Bianchini, si dice furente, ma non stupito dall’atteggiamento del governo, coerente sin dall’inizio della crisi nel voler lasciare il settore abbandonato a se stesso. Ebbene, data la tempesta perfetta scatenata dall’improvvida Castelli, lo staff del sottosegretario si arrabatta per smentire taluni virgolettati, ci vorrebbero far credere che la grillina non abbia in realtà invitato a cambiare mestiere gli operatori di un settore che rappresenta il 13% del PIL, che ha subito una contrazione dell’80% della clientela e che nonostante i costi siano oggi superiori ai ricavi tenta senza alcun aiuto dello Stato di tirare su le serrande ogni giorno. Ma è fatica sprecata perché l’ineffabile si è prodotta nel commento del secolo in un programma TV, le cui registrazioni hanno già fatto il giro d’Italia a tempo di record. E ci piace rispondere alle goffe smentite con una locuzione tanto cara alla Nostra sottosegretario: “ah non ha invitato i ristoratori a cambiar mestiere? QUESTO LO DICE LEI!” … e stavolta sarebbe usata a proposito.

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