L’attuale obiettivo della Repubblica popolare Cinese, sarebbe quello di “schiacciare” l’indipendenza di Taiwan in qualità di stato indipendente.
Ecco quanto attestato da Zhang Xiaogang, Portavoce del Ministero della difesa cinese: ”L’Esercito popolare di liberazione cinese mantiene alta la vigilanza in ogni momento e prenderà tutte le misure necessarie per reprimere fermamente i tentativi di ‘indipendenza di Taiwan’ in qualsiasi forma”.
Questa dichiarazione, è arrivata a pochi giorni dall’inizio delle elezioni generali presso l’isola di Taiwan, che si terranno proprio domani, 13 Gennaio: sembra proprio che il Governo di Pechino non voglia arrendersi a decretare l’autonomia dello spazio insulare, da tempo ormai ne rivendica l’appartenenza, piuttosto maniacale.
I discendenti dell’ “Impero celeste”, sono da tempo noti per le politiche oppressive nei confronti dei cittadini cinesi, limitati nell’informazione politica e storico-culturale: fattualmente la Cina è uno stato con una grande disponibilità economica, probabilmente uno dei pochi paesi comunisti(lett.) ad aver adottato politiche finanziare capitaliste, accorpando due dottrine differenti.
Se i rimedi del Partito comunista cinese si sono dimostrati efficaci in ambito economico, dall’altro c’è una probabilità che il mancato sfruttamento dei capitali possa portare lo stato al collasso a causa di un’impossibilità di investire nel mercato: questa è un’opzione momentaneamente remota, visto e considerato che la Cina si trova all’interno dell’alleanza BRICS, dunque sarà difficile che il sistema finanziario possa collassare proprio in questo momento.
Tuttavia il controllo di Taiwan, permetterebbe alla Repubblica popolare in questione, di allargare i propri orizzonti commerciali e produttivi, tenendo sotto scacco l’intero Occidente, che in caso di guerra sarebbe costretto ad appoggiare la causa taiwanese anche per una sicurezza globale.
L’appello o le eventuali e plausibili scuse sulla cultura comune sono tutt’altro che concrete: la rivalità, si basa a tutti gli effetti sul binomio differenziale tra le due civiltà.
Già da domani, così come nei prossimi giorni, avremo la certezza di conoscere i provvedimenti del PCC e la risposta di Taiwan, l’odierna Creta orientale.