In tutto 87 emendamenti, dall’introduzione della flat tax sui redditi incrementali all’abolizione del superbollo. Ma anche l’adozione del ‘modello Portogallo’ per le Regioni meridionali, cioè zero tasse per gli stranieri che stabiliscano la loro residenza nel Mezzogiorno, all’avvio del quoziente familiare.
Sono questi alcuni degli emendamenti che Fratelli d’Italia ha presentato al decreto fiscale in discussione in questi giorni in Commissione al Senato. “Una contromanovra” come spiega il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso, perchè “i nostri emendamenti guardano allo sviluppo, alla crescita e al lavoro“. “Un minotauro” continua Urso “a questo essere mitologico potrebbe essere paragonata la manovra del governo: malforme ed improduttivo“.
Bocciatura, quindi, senza sconti da Fratelli d’Italia anche perchè, precisa Luca Ciriani capogruppo al Senato di FdI, “in questo decreto fiscale manca la riduzione del carico fiscale su imprese, cittadini e famiglie. L’unica flat tax prevista dal decreto è il cosiddetto condono, ovvero un ravvedimento operoso del 20 per cento rispetto alle somme non dichiarate. E poi nient’altro“. E proprio sulla flat tax Ciriani rilancia: “Quella vera è quella che abbiamo riproposto nel dl fiscale, si applica sui redditi incrementali e non prevede né costi aggiuntivi né problemi di copertura finanziaria. I nostri emendamenti non sono altro che parti del programma di centro-destra che purtroppo non abbiamo ritrovato nel decreto”.
Non solo flat tax, però, nel pacchetto di emendamenti targato FdI. Infatti, grande attenzione anche alla fatturazione elettronica, da gennaio 2019 obbligatoria, che, come chiarisce il senatore Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze, FdI vorrebbe introdurre attraverso “un regime di gradualità in base alle dimensioni delle imprese e di premialità per quelle aziende che invece velocemente adempiranno agli obblighi di legge“.
Leggendo il pacchetto degli emendamenti spazio anche all’agricoltura con incentivi per le imprese che decidano di investire in innovazione e sviluppo, e soprattutto la richiesta di sospensione della multa irrogata dalla Commissione europea sul tema delle quote latte. E ancora incentivi per chi acquista nuovi autoveicoli o veicoli ibridi. Oppure l’avvio, finalmente, del quoziente familiare in Italia, al fine di aiutare le tantissime famiglie a risollevarsi dalla crisi prodotta da anni di austerity. Infine, ma non ultimo per importanza, l’adozione del ‘modello Portogallo’ per le regioni del Mezzogiorno, vista come ulteriore misura di crescita e sviluppo. “In Portogallo, spiega Urso, questo provvedimento da solo ha portato all’aumento del Pil dello 0,5 per cento. E’ un modello, perciò, che si può adattare all’Italia, nelle Regioni del Mezzogiorno: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia“.
In pratica il pensionato comunitario può scegliere di trasferirsi in una di queste Regioni e beneficiare dell’esenzione delle tasse sulla pensione che percepisce dal suo Paese d’origine. “L’Italia non ci rimette nulla, conclude Urso, e può ottenere vantaggi soltanto in termini di consumi“. Ora gli emendamenti passeranno il vaglio della Commissione Finanze e l’approdo in Aula è previsto per la prossima settimana. Ma fin da ora Fratelli d’Italia promette battaglia perchè “così come è, questo decreto è monco”.