La corsa per la Liguria è apertissima. La sinistra aveva provato a sfruttare la possibilità sorta dopo gli arresti ai danni di Giovanni Toti, l’ex governatore che la magistratura ha costretto alle dimissioni, non liberandolo dal regime degli arresti domiciliari finché il ligure non avrebbe ceduto il passo. Era un’occasione ghiotta, un assist bello e buono per la sinistra che, come sempre, si è fatta trovare impreparata: piuttosto che mostrarsi forte, ha tentennato nel formare una coalizione e nella scelta del suo candidato presidente, mandando su tutte le furie l’unto Andrea Orlando, che si aspettava una più celere nomina. Il centrodestra, dal canto suo, non si è fatto trovare impreparato e pochi giorni dopo è arrivata l’ufficialità: Marco Bucci, sindaco di Genova, è l’uomo scelto per correre per la carica di Presidente della Regione Liguria.
La malattia
Marco Bucci però ha dei problemi di salute. Lui stesso, con grande coerenza, dignità e trasparenza, ne ha parlato: cancro metastatico alle ghiandole linfatiche del collo. È stato operato il 3 giugno scorso ed è attualmente in cura. Anche con un pizzico di autoironia, ne ha parlato al Corriere della Sera: “Capisco i dubbi sulle mie condizioni di salute, sono legittimi. Ma ho detto che me la sento. Se mi rimangono tre anni di vita, li spenderò così. Se ne ho cinque, riesco a fare il presidente fino al termine del mandato. Se poi me ne restano altri dieci, me li faccio tutti in barca a vela”. Bucci ha dunque scelto questa nuova sfida, malgrado quello che potrebbe diventare un ostacolo: il sindaco di Genova avrebbe potuto benissimo restare a casa, curarsi, riprendersi, prendersi del tempo per sé, ma l’amore per la politica e per la sua terra l’hanno fatto scendere in campo, accettare l’investitura di Giorgia Meloni e degli altri leader del centrodestra. Dire “eccomi, sono qui” malgrado le difficoltà. Con la dignità, con la passione, con la serietà di chi conosce bene i suoi limiti, di chi non vuole farsi fermare ma sarebbe pronto a fare un passo indietro laddove servisse.
La frase shock
C’è però anche chi, senza alcun ritegno, non ha esitato a mostrare più di qualche perplessità. “Fa impressione la scelta del sindaco di Genova di candidarsi alla presidenza della Regione. La sua grave malattia diviene pranzo di gala di una politica senza scrupoli. Se non basta più nemmeno la morte possibile e prossima a fermare l’ambizione, la ragione. Ad avere pietà”, le parole shock di Antonello Caporale, firma del Fatto Quotidiano, sul suo profilo X. Bucci viene svilito del suo coraggio, della sua determinazione, virtù sminuite e trattate quasi come cocciutaggine, mentre lui viene descritto in pratica come un ameba già privo di vita, al quale resta solo la morte. Non certo un messaggio di speranza per chi si trova nelle condizioni di Bucci.
L’esempio della Santelli
È d’altronde lo stesso trattamento che fu riservato a Jole Santelli, governatore della Regione Calabria che morì nel 2020 a causa di un tumore. Santelli accettò la candidatura proposta da Berlusconi malgrado le sue condizioni cliniche e nonostante chi non la riteneva all’altezza del ruolo che ricopriva proprio a causa della sua malattia. Con la medesima dignità di Bucci e la sua medesima determinazione, Santelli raccontava proprio allo stesso Antonello Caporale che “quando una persona subisce un attacco così violento alla propria vita, quando il dolore fisico si fa radicale e incomprimibile, allora quella persona ha due strade: deprimersi e farsi portare via dalla corrente, scegliere che il destino scelga per lei. Oppure attivarsi, concentrarsi e soprattutto ribellarsi”. Un esempio di virtù, di amore per la propria terra; un messaggio di speranza, di determinazione; un motivo per andare avanti e guardare negli occhi il male che si ha di fronte, a testa alta, senza mai abbassare lo sguardo.