“La Festa dei Patrioti” un evento nato per valorizzare l’Italia: reportage della IX edizione

Ieri pomeriggio, presso la località di Palombara Sabina, si è tenuta la nona edizione della “Festa dei Patrioti, organizzata da Fratelli d’Italia. Un’occasione per valorizzare l’idea della destra al giorno d’oggi e le conquiste fatte fino a questo momento tra i nuovi programmi del Governo Meloni e le campagne elettorali in Europa così come nelle realtà regionali e metropolitane.

Ripartire dalle proprie radici e dalle realtà più piccole per dimostrarne l’importanza e la centralità a livello sociale, per far sì che questi non rimangano esclusivamente circoscritti e privi di un’identità necessaria. Riportare questi luoghi al centro del piano politico per utilizzarne al meglio le potenzialità anche sul piano regionale, affinché le risorse vengano finalmente impiegate per limitare gli sprechi susseguitisi durante le precedenti amministrazioni.

Essere presenti sul suolo italiano, anche nei piccoli comuni, è un’azione fondamentale per comprendere le esigenze dei cittadini che vivono nei centri urbani minori, al fine di garantire una presenza statale che li aiuti e li sostenga  nel corso del tempo. L’abbandono, almeno per le figure istituzionali di destra, non è contemplato perché tende a cancellare e privare la realtà del presente e delle radici da cui proviene.

Per quanto riguarda la centralità di questo evento, sembra che questa tradizione sia ormai diventata molto importante soprattutto per non perdere mai quello spirito popolare che caratterizza e contraddistingue uno schieramento conservatore da quello progressista, ossia la linearità degli intenti nel corso del tempo. Cambiare sì, ma in meglio e tenendo conto delle proprie origini, così come di ogni singola effettività attorno a noi.

Questo è quanto si evince anche dagli interventi ai nostri microfoni dei parlamentari, europarlamentari, consiglieri regionali e di tutte le altre personalità che giornalmente sono impegnate per garantire il funzionamento dell’organigramma di FdI.

La festa di ieri ha reso l’idea delle differenze tra la destra e la sinistra italiana ai giorni nostri: ora la prima sembra essere interessata allo sviluppo del territorio, dell’agricoltura e della dignità sociale degli individui. Questi vengono considerati come spina dorsale dell’economia e vitali per il sostentamento della società contemporanea. L’investimento su borghi e città provinciali indica un impegno particolare nei confronti delle ubicazioni a volte trascurate e lasciate al caso. La sinistra invece, sembra preferire la grande metropoli, forse pensando che questa sia l’unico bacino elettorale su cui valga la pena battersi. Lo dimostra la scarsa presenza della sinistra nelle periferie, laddove un tempo le associazioni progressiste proliferavano in gran numero.

Com’è logico che sia, non manca una visione nazionale dei fatti, ora più che mai necessaria per costruire nuovamente un’identità nazionale forte ed un’economia efficiente: durante il panel di chiusura delle attività, il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, ha ribadito l’importanza di un esecutivo che abbia come pilastro fondamentale la coerenza nelle idee e nelle proposte come quello di Giorgia Meloni. In seguito, si è parlato anche del piano ItaliAfrica per evitare l’impoverimento di quei territori, costruendo una Partnership senza mire di signoraggio. Un momento storico in cui finalmente la Penisola torna al centro dell’attenzione di molti, anche di chi magari la vorrebbe veder sprofondare per poter ghignare di una disfatta politica, senza curarsi minimamente della popolazione

L’idea d’Italia riparte dai piccoli centri abitati, fino a raggiungere in modo capillare le grandi città ed unire le persone sotto un comune vessillo patriottico: lo scopo? Quello di riportare in auge l’amore per l’Italia, per i suoi prodotti e per la sua gente che dopo molti anni ha finalmente avuto la possibilità di scegliere il proprio futuro.

(Foto: Andrea Landretta)
Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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