La figuraccia de Il Domani che attacca Palazzo Chigi per difendere Stellantis

Apprendisti patrioti...

Qualche giorno fa, in questo articolo, avevamo parlato di come Giuliano Ferrara avesse descritto come un tic quello per cui Repubblica scova inaudite trame e individua fascisti non solo su Marte ma anche tra di noi. Scopriamo ora, ma forse già lo sapevamo, che questo tic non è solo di Repubblica, ma abbraccia una buona parte dell’informazione. Sarebbe forse meglio dire quasi tutta l’informazione se pensassimo solo a quella con torcicollo sinistro e occhio vitreo perennemente puntato alla ricerca di scoop che possano inchiodare alle proprie responsabilità tutti quelli abituati a guardare un po’ più verso destra rispetto a loro.

Loro, appunto, gli ineffabili paladini della politica e dell’informazione. Così ineffabili che non possono essere messi in discussione, soprattutto da destra, qualsiasi cosa dicano o scrivano nemmeno quando, e capita spesso, dicono e scrivono falsità.

Come quelle apparse sulle colonne de Il Domani, fondato da Carlo De Benedetti, colpito dallo stesso tic che, evidentemente, assume caratteri di estrema contagiosità. Virus che, tra l’altro, sembra anche produrre effetti collaterali, come la mutazione genetica dei soggetti colpiti…

Sembra uno scherzo, ma non sapremmo come spiegare altrimenti l’improvvisa virata del Domani che, qualche giorno fa, si è lanciato contro Palazzo Chigi accusandolo di essere poco sovranista… Fateci capire, Il Domani è improvvisamente diventato un giornale di sovranisti e di patrioti? E invece a Palazzo Chigi la Meloni è la quinta colonna dell’internazionale socialista?

Fermiamoci, prima di scadere nel ridicolo. Il Domani accusa la Meloni perché le auto di servizio di Palazzo Chigi sono in gran parte straniere. Mancherebbe, secondo le autorevoli colonne del Domani, la tutela della Fiat, espressamente citata, a vantaggio ad esempio della Volvo, che la farebbe da padrone con ben 8 auto di servizio. Le idee di sovranismo e patriottismo sarebbero quindi solo idee e nulla più, tanto da far rabbrividire persino quei patrioti del Domani

Già il fatto che De Benedetti e compagnia vogliano dare simili lezioni fa ridere come le migliori barzellette. Se poi si usa una falsità a tale scopo la risata diventa isterica, amara, e svela il tic che inesorabilmente si propaga nell’informazione sinistra…

Per dare il senso della menzogna sarà sufficiente la nota di Palazzo Chigi che illustra la vicenda, nota già in passato comunicata agli organi di informazione. Leggiamo qualche estratto: “A fronte del parco auto esistente, non determinato dalle scelte dell’attuale Amministrazione, la Presidenza ha di recente avviato un rinnovo parziale, con una procedura aperta con la quale si chiedeva alle diverse case automobilistiche la possibilità di mettere a disposizione mezzi in comodato d’uso gratuito.

L’unica casa automobilistica che ha risposto alla procedura aperta è stata Volvo Italia, che ha messo a disposizione per 24 mesi otto autovetture, ad alimentazione ibrida, a costo zero per l’Amministrazione, facendosi carico anche degli oneri di fornitura, immatricolazione, messa su strada e spese di assicurazione”.

Fateci capire, dove sarebbe il problema? Il parco auto in dotazione alla Presidenza del Consiglio è ereditato dalle precedenti amministrazioni, con auto rigorosamente a noleggio (eccetto una Toyota in comodato d’uso gratuito che ha appena terminato il periodo di contratto) e relativo esborso di denaro pubblico. Questa amministrazione avvia una procedura aperta per avere auto di servizio a costo zero, per la prima volta, e la sua colpa sarebbe quella di non aver visto Stellantis partecipare? Ma De Benedetti non avrebbe fatto meglio a vergare un corsivo per attaccare o chiedere spiegazioni a Stellantis? O magari avrebbe potuto chiedere ai redattori di fare qualche approfondimento. Magari avrebbero scoperto che da tale bando si registra un risparmio di soldi pubblici di circa 140mila euro. I contribuenti, sentitamente, ringraziano.

No, l’importante è attaccare il Governo Meloni. E tacere sugli amici. Singolare che si invochi l’italianità quando c’è da difendere un grande imprenditore e magari si sorvoli o si attacchi il Governo quando c’è da difendere due ombrelloni e quattro sdraio… Tra l’altro, è lo stesso Domani, nello stesso articolo, che scrive che le auto di servizio “sono messe a disposizione attraverso l’accordo quadro della Consip. Palazzo Chigi e i ministeri sono riforniti dalle società aggiudicatarie dei vari lotti”.

Smentire al quinto capoverso quanto scritto al primo è quantomeno paradossale. Deve essere la combinazione micidiale del tic con il caldo di questi giorni, una reazione avversa particolarmente pericolosa.  Meno male che alcune decisioni non siano più in capo al duo Conte-Speranza, altrimenti avremmo rischiato un’altra estate chiusi dentro casa per scongiurare il contagio con il pericoloso virus del tic…

Meno male che non ci sono più loro.

Meno male che c’è la Meloni.

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