Il governo francese ha annunciato mercoledì l’intenzione di nazionalizzare Electricite de France SA (EDF), una multinazionale francese di servizi elettrici, per aiutare EDF a gestire meglio una crisi energetica in peggioramento che attualmente affligge sia la Francia che la grande Europa, ha riferito Bloomberg.
Il primo ministro francese Elisabeth Borne ha fatto la rivelazione durante un discorso politico al parlamento francese a Parigi il 6 luglio.
“Borne non ha fornito dettagli specifici sui piani del governo, oltre a dire che lo stato aumenterà la sua partecipazione in EDF al 100% dall’84% attuale”, ha riferito Bloomberg.
“Non è stata presa alcuna decisione in questa fase sulle modalità dell’operazione”, ha detto ai giornalisti un portavoce del ministero delle finanze francese della nazionalizzazione di EDF, che è il più grande produttore europeo di energia nucleare.
Bloomberg ha spiegato alcune delle circostanze che hanno spinto il governo federale francese a perseguire l’acquisizione completa di EDF questa settimana, scrivendo:
La Francia acquisirà la quota del 16% [in EDF] non già posseduta e nazionalizzerà la società. Ciò suggerisce che l’intervento statale potrebbe essere sempre più presente altrove nell’UE, dato il peggioramento della crisi energetica, per garantire la continuità del mercato, mitigare l’inflazione dei costi e guidare i piani di sicurezza energetica della regione.
Negli ultimi anni EDF è stata alle prese con vari problemi relativi alla sua flotta di reattori invecchiati e al superamento dei costi durante la costruzione di nuovi. I suoi problemi sono esacerbati da un tetto massimo imposto dal governo ai prezzi dell’elettricità e dall’invasione russa dell’Ucraina, che sta rendendo più costoso per l’azienda coprire la propria carenza di produzione di elettricità.
Le azioni EDF sono balzate sull’annuncio di Borne e hanno chiuso in rialzo del 15% a Parigi dopo essere state in forte ribasso prima dei suoi commenti. Anche il debito dell’utilità è guadagnato.
Il presidente Emmanuel Macron ha dichiarato durante la sua campagna di rielezione a marzo che parte della società dovrebbe essere nazionalizzata per rafforzare l’indipendenza energetica francese e la sua ambizione di zero netto costruendo nuove centrali atomiche. Il piano è anche un segno che i governi europei potrebbero essere sempre più costretti a proteggere le loro compagnie energetiche dai disordini causati dalla guerra russa.
Martedì, il governo tedesco si è affrettato a approvare una legislazione che gli consenta di salvare servizi pubblici in difficoltà come Uniper SE mentre la stretta di Mosca sulle forniture di gas strappa il settore e minaccia l’economia in generale.