La Grecia in ginocchio brucia: dove sono le ONG ora?

Stremata dall’Austerity dell’Unione Europea a trazione tedesca, strozzata dalla Troika, svenduta dal Governo Tsipras la Grecia, culla della civiltà Occidentale, sta lottando per non essere annientata dal fuoco.

Atene brucia e così tutte le zone limitrofe. Si temono più di 100 morti e si contano almeno 550 feriti negli incendi intorno alla Capitale. Sono 74 le vittime accertate, 16 bambini sarebbero feriti gravi. Il governo pensa all’origine dolosa. Sono almeno 1500 le case distrutte, ha detto il sindaco di Rafina.

La gente si butta in mare per sfuggire alle fiamme e la Guardia Costiera Greca sta compiendo un lavoro durissimo per recuperare tutti. Secondo l’Ansa sono circa 700 le persone salvate fino ad ora dalla Guardia Costiera. E ci sono anche una donna polacca e suo figlio tra le vittime dei roghi: si trovavano a bordo di una barca che si è capovolta durante le procedure di evacuazione da un hotel di Mati.  Una tragedia che diventa sempre peggio con il passare delle ore, mentre verrebbe da chiedersi come mai non entrano in azione le ONG, sempre prodighe di aiuti umanitari in mare, ora che ne hanno bisogno gli europei, turisti e popolazione greca che affogano o rischiano di affogare in mare per non essere divorati dalle fiamme.

Per fermare gli incendi, oltre a circa 150 di uomini dei vigili del fuoco, sono stati impiegati anche diversi mezzi di trasporto, fra i quali gli aerei Canadair, elicotteri, camion,gli uomini della Guardia costiera e della Croce Rossa. Il primo ministro del governo greco Alexis Tsipras ha inoltre chiesto soccorsi anche all’Unione Europea perchè se quanto sta succedendo ha assunto dimensioni tragiche è anche a causa della scarsità di risorse con cui il paese deve affrontare l’emergenza. Aspettiamo la Ue, aspettiamo le ONG. Restiamo umani. No?

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