La lettera, Schifone: no all’ipocrisia mascherata da patriottismo.

Sembra strano dirlo proprio da questo pulpito, ovvero dalla Voce del Patriota, ma basta retorica del patriottismo! Basta “bene del paese” a buon mercato! Ipocrisia mascherata da patriottismo.

Dal 3 febbraio,giorno del conferimento del mandato all’ex governatore della BCE, dopo un momento di panico esistenziale dei partiti dell’ex maggioranza di fronte alla improvvisa ipotesi di voto anticipato o, addirittura, di finire all’opposizione, stiamo assistendo ad un diluvio di dichiarazioni e documenti tutti improntati al “supremo sacrificio in nome della patria”.

Una corsa al patriottismo usato come alibi e mantello per giustificare giravolte e compromessi esclusi fino al giorno precedente.

Tra l’altro con affermazioni pronunciate con ammirevole sprezzo del ridicolo, tipo “in questo momento è necessario anteporre il bene del paese all’interesse di partito”, cosi confessando che, invece, normalmente si adoperano per il contrario!
in realtà si tratta di un patriottismo molto peloso ed interessato, invece, a correre sul carro del vincitore o comunque, da una parte a cogliere una opportunità, dall’altra a non mollare la presa del governo e sottogoverno.

Non c’è dubbio che il governo Draghi otterrà una vasta maggioranza, quasi bulgara, in questo parlamento. Infatti tutti i partiti hanno interesse a trarre profitto o perlomeno a non perdere posizioni di rendita di potere da questa situazione. Anche a costo di smentire clamorosamente tutte le posizioni tenute fino al giorno prima dall’incarico a lui conferito.
PD e M5S avevano appena finito di affermare con durezza e convinzione “con Conte o elezioni”, così come la Lega, con tutto il centro destra, era attestata fermamente sulla posizione del governo di centro destra subito oppure Voto anticipato.
Forse l’unico più consequenziale è stato Renzi che, invece, stava proprio eseguendo un piano preordinato e finalizzato alla nomina di Draghi.

Ora che sul piano tattico del posizionamento delle forze politiche il PD e Movimento 5 Stelle abbiano interesse a restare in maggioranza e non mollare le posizioni di potere racimolate in quest’anno e mezzo, ci può anche stare, così come è comprensibile la necessità di Forza italia di recuperare spazio di manovra per riuscire a riprendersi dal declino in cui versa, ed è pure, non solo accettabile ma anche interessante la giravolta della lega che con un colpo felino (come fece d’altronde all’epoca del governo giallo verde) si è inserita in una operazione che fa saltare il banco della alleanza PD cinque stelle. Tutto plausibile tranne il tentativo di far passare questa questa manovra di puro posizionamento di tutte le bandiere come una prova di patriottismo.

Per carità basta con questo diluvio di retorica patriottica per cui tutti si sacrificano per il bene del Paese Innanzitutto perché se fosse questo il motivo, se, cioè, il venir meno ai propri elettori o alla propria appartenenza fosse necessario per salvare il paese dall’emergenza economica e sanitaria, tutto ciò è quanto già asserivano tutti i “responsabili” che si sono cimentati per salvare il Conte bis e sono stati tutti giustamente dileggiati e vituperati. Se non era vero allora non è vero oggi!
in realtà il vero problema non è l’emergenza ma è la necessità di programmare gli investimenti del Recovery Fund in modo mirato allo sviluppo del paese, avendo una chiara visione del futuro.

Su questo si cimenterà e per questo è stato chiamata una personalità come Draghi. Ma proprio per questo aspetto, ancor di più stride la contraddizione di tutti i partecipanti.
Perché se è chiaro che per un piano di interventi organici finalizzati, occorre obbligatoriamente una visione “Politica” del futuro, questa non può nascere da una maggioranza che comprende tutto e il contrario di tutto! Pensare di poter seguire questa strada significa l’abdicazione della politica ad una direzione tecnico finanziaria del futuro del paese, con buona pace sia della destra e sia della sinistra.

Per questo la posizione della Meloni e di FDI di rifiutare il combinato disposto di tecnicismo e di melassa indistinta, è la più coraggiosa, forse velleitaria ma certamente lucida e coerente. E da veri Patrioti rifiutando posti in strane maggioranze, liberi di votare o non votare un provvedimento solo per il bene del Paese.

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