La Marmolada restituisce due Caduti italiani della Grande Guerra

Il testo di una commovente canzone-preghiera degli Alpini recita: “Dio del cielo, signore delle
cime, copri con il bianco soffice mantello il nostro amico, il nostro fratello”. Ed è proprio quello che
è successo a due soldati italiani che, durante la Grande Guerra, sono morti sulla Marmolada, uno
degli scenari di quella che gli storici hanno definito “guerra bianca”. I due commilitoni sono rimasti
lì, sepolti, per oltre cent’anni. Fino ad un paio di giorni fa, quando le loro spoglie sono state ritrovate a 2700 metri di quota in località Forcella Serauta (Trentino Alto Adige).
Il rinvenimento, dovuto allo scioglimento dei ghiacci provocato dalle elevate temperature di questa
bollente estate, è avvenuto per caso, grazie ad un tecnico delle funivie, che ha notato che dalla neve spuntavano quelli che sembravano resti umani ed ha avvisato immediatamente le autorità. In seguito alla segnalazione sono subito partite le operazioni di recupero, svolte dai carabinieri della Compagnia di Cavalese e dai finanzieri del soccorso alpino di Passo Rolle il cui comandante,
Riccardo Manfredi, ha spiegato all’Ansa che l’area del ritrovamento è “raggiungibile solo tramite
picca e ramponi perché molto impervia. La rimozione delle due salme è avvenuta con l’elicottero
della Guardia di finanza della sezione aerea di Bolzano”.
I militari dell’Arma hanno poi reso noto che, grazie al rinvenimento di parti della divisa (mostrine
comprese) e piastrine militari, è stato possibile accertare che i Caduti erano due militari italiani della Brigata fanteria Como, che molto probabilmente erano in perlustrazione e sono rimasti vittime di un’imboscata, essendo la zona non lontana dal punto in cui si trovavano trincee austroungariche.
Non è, purtroppo, ancora stato possibile dare loro un nome, ma non è escluso che vengano fatte
ulteriori analisi e ricerche, che si spera possano portare risultati.
Al momento le spoglie dei due fanti, raccolti in due cassette di legno su cui è stato adagiato il tricolore donato dalla Guardia di finanza, sono state deposte nella camera mortuaria di Canazei e
molto probabilmente, dopo l’intervento dell’Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della
difesa (Onorcaduti), verranno quanto prima traslate e tumulate nel sacrario militare di Asiago.

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