Oltrepassato il cliché dell’antifascismo, la sinistra progressista che ha sempre bisogno di un nemico da demonizzare, sembra aver trovato un nuovo terreno di scontro, l’“antimuskismo”: essere militanti contro Elon Musk, è ormai diventato presupposto fondamentale per essere accolti nei salotti radical-chic.
Se prima bastava scagliarsi contro vecchi spauracchi ideologici, ora bisogna puntare il dito contro Musk, il nuovo “male assoluto’’ secondo i geni del pensiero progressista dominante.
Eppure i paladini del pensiero unico non hanno mai avuto problemi a prostrarsi di fronte a qualunque pressione esterna. Hanno applaudito alle risatine sprezzanti di Merkel e Sarkozy sul debito italiano, hanno accettato con servilismo le frustate economiche di figure come Juncker, Dombrovskis e Moscovici. Eppure, appena Musk osa esprimere una critica sulla magistratura italiana, ecco che si alzano le barricate. Un affronto intollerabile per chi si permette di distribuire patenti di moralità e democrazia.
D’altronde i compagni vanno capiti, Elon Musk rappresenta, con il suo atteggiamento ribelle e poco allineato, tutto ciò che fa saltare i nervi alla sinistra, molto più di Donald Trump. Nel delirio totale infatti, non è scontato che qualcuno non invocherà Trump come alleato, pur di arginare Musk, ormai destinato a diventare “arci-nemico” numero uno.
Lo spettacolo surreale delle “comitive indignate” da Bonelli a Magi, passando per Schlein, fa sorridere: – sono impegnati in una vera e propria crociata contro un uomo che, addirittura, pretende, pensate un po’, anche di esercitare il diritto di pensare e parlare liberamente, e lo fa svelando le ipocrisie di un sistema che per troppo tempo, si è arrogato il diritto di imporre un’unica versione democratica, la loro .
Gli stessi che, quando i giganti della rete come Zuckerberg si muovevano in perfetta sintonia con l’agenda progressista, non avevano niente da dire. Ma se un imprenditore di successo osa sfidare il conformismo dominante, cambiando di fatto le sorti del dibattito, scatta l’allarme rosso e il conseguente stracciamento di vesti. Perché si, se le battaglie vengono fatte a sinistra, sono sempre lecite e giuste, lo insegnano i democratici che da sempre impongono il loro pensiero unico.
L’ossessione contro Musk non è altro che l’ennesimo sintomo di un’élite fuori dal tempo e dalla realtà, incapace di accettare un mondo che, cambiando, non si piega più ai loro inconcepibili dogmi. Musk in questo senso è il simbolo di chi ha ancora voglia di pensare in modo libero e indipendente, una libertà di pensiero scomoda che infastidisce gli inquisitori rossi, che non sono abituati a confrontarsi con opinioni differenti dalle loro.
Per fortuna il mondo sta cambiando, dovranno farsene una ragione.