Skytg24 parlando del caso di Desirée Mariottini, stuprata e massacrata a Roma, in via dei Lucani a San Lorenzo, descrive il quartiere come un luogo da movida, con locali praticamente in ogni angolo, dove mangiare, bere, ascoltare musica e divertirsi. Quello che il solerte cronista della TV di Murdoch non dice, è come San Lorenzo sia anche una delle piazze di spaccio più attive della città. Del resto, è c’era da aspettarselo in un quartiere con un’alta presenta dei centri sociali, zone franche, immobili occupati da militanti dell’estrema sinistra che ormai da decenni fanno il bello e il cattivo tempo sotto il mantello protettivo dell’ideologia, quello che ha permesso a Virginia Raggi di mantenere queste isole di illegalità mentre faceva mettere i sigilli a Colle Oppio, una grotta adibita da decenni a sede politica di vari partiti di destra da cui il Comune percepiva anche un fitto.
Ora, la grotta è chiusa, e tutt’intorno, dove prima la presenza di Fratelli d’Italia nella sede di Colle Oppio aiutava a mantenere l’ordine, soprattutto di notte si aggira un’umanità disperata, in cerca di rapporti sessuali a pagamento, di dosi di droga, o di mettere a segno qualche piccolo reato, come rompere il lunotto di un’auto per rubare magari una giacca, o il seggiolino di un bimbo.
E’ solo uno dei tanti esempi, questo, della disastrosa amministrazione grillina capitanata dal peggior sindaco della Capitale dal dopoguerra a oggi. E non che chi l’ha preceduta sia degno di un buon ricordo, anzi. Tra incapacità, menefreghismo, nepotismo fino ad arrivare alla squallida stagione di Mafia Capitale, tutti si sono contraddistinti per aver contribuito ad affossare nel degrado una delle città più belle del mondo. Ma se chi l’ha preceduta ha tante colpe su cui farsi perdonare, Virginia Raggi ha battuto tutti in un modo che ha dell’incredibile: non facendo assolutamente nulla.
Ben lontana dalle capacità che occorrono per essere all’altezza di un ruolo oggettivamente molto complicato, la Raggi ha capito solo una cosa: se fosse rimasta immobile, se avesse evitato di mettere mano anche alla normale amministrazione, quella che perfino i suoi predecessori riuscivano a sbrigare, poi nessuno l’avrebbe potuta accusare di sbagliare. Un ragionamento surreale, ma anche l’unico che giustifica certi atteggiamenti di Virginia Raggi che, diversamente, non avrebbero alcuna logica.
Va bene (anzi, va male, ma facciamo finta di no) rinunciare alle Olimpiadi – e ai 5 miliardi di euro che sarebbero arrivati dal CIO – perché non si è in grado di gestire lavori e risorse, ma non rinnovare le concessioni per le disinfestazioni da zanzare,topi e blatte, che senso ha oltre a fare un favore a questi animali fastidiosi e pericolosi? Risultato… scuole infestate dai topi che hanno dovuto chiudere e approntare delle veloci disinfestazioni, o l’arrivo in città di virus trasportati dalle zanzare che prima non si erano mai visti. E sempre seguendo il principio di non intervenire per non rischiare, ecco che non è stato rinnovata nemmeno la concessione per la manutenzione delle strade cittadine, che così si sono ridotte in una teoria di buche più o meno profonde, senza soluzione di continuità e con tutto questo che ciò ha comportato per i romani, alcuni dei quali hanno dovuto spendere bei soldi per far sistemare le sospensioni, e sono i più fortunati, perché quelli con minor fortuna sono finiti all’ospedale e quelli sfigati direttamente al cimitero.
E che dire dei parchi pubblici? Il degrado e l’incuria li hanno trasformati in giungle infrequentabili che, dove c’erano, hanno anche inghiottito i giochi per i bambini, e sono diventati discariche per spazzatura. Già, la spazzatura, un altro dramma della città. La raccolta differenziata è rimasta ferma al palo, in compenso i marciapiedi sono sudici come in poche altre città al mondo, non certo grandi capitali occidentali. In prossimità dei cassonetti, poi, veri cumuli di spazzatura lasciata a marcire e in pasto ai gabbiani che avendo trovato tanto cibo ormai volteggiano sulla città insieme alle cornacchie.
Naturalmente, anche la fauna terrestre della città è cambiata. Ai topi, che ci sono sempre stati ma che sotto l’Amministrazione Raggi sono aumentati a dismisura, ecco che si possono trovare per le strade di Roma anche cinghiali e volpi. Qualcosa di mai visto…
Così ieri, dopo oltre due anni di questo supplizio sempre giustificato dai grillini che si nascondono sempre dietro a chi ha preceduto la Raggi, in migliaia si sono presentati sotto al Campidoglio senza insegne politiche di sorta, per gridare alla sindaca che deve presentare le dimissioni per “manifesta incapacità”. Malgrado ciò, però e, soprattutto, malgrado i fatti, la sindaca ha risposto con la sua solita protervia, quella che le permette di andare ancora in giro senza vergognarsi per il pessimo lavoro svolto fino ad ora.
“In piazza il PD mascherato”, ha esordito.”Ma io vado avanti e non mi lascio incantare dalle sirene degli orfani di ‘mafia Capitale’, da chi vuole il ritorno di Buzzi e Carminati”.
Beh, cara Virginia, qui piddini non siamo, e meno che meno ci si può dire di aver avuto connessioni con Mafia capitale, come si evince dalle intercettazioni. Anzi, alcuni di noi, al ballottaggio, hanno votato per lei. Non ci aspettavamo miracoli, soprattutto da una persona politicamente affatto preparata, ma nemmeno questo sfacelo totale, questa mancanza di programmazione, questa incapacità di affrontare qualsiasi sfida, questo abbandono della città in nome della salvaguardia personale e quella della propria poltrona. Di Maio, cara Virginia, sta chiedendo più poteri per lei. Ci sembra davvero una richiesta fuori luogo per un’amministratrice che non ha mai messo in campo nemmeno i poteri che ha attualmente. Cominciasse a fare con quello che già ha e, se non è all’altezza, abbia almeno il coraggio di fare un passo indietro e di lasciare Roma libera di avere un sindaco all’altezza.