Fonti statunitensi avrebbero riferito alcune informazioni sulla presumibile telefonata avvenuta oggi tra il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ed il candidato in corsa per il ruolo di 47esimo Presidente americano, Donald J. Trump. I due avrebbero parlato del cessate il fuoco a Gaza e del rilascio degli ostaggi israeliani. Lo staff dei due interlocutori non ha smentito le voci attorno a questo vertice in forma telematica, dunque la probabilità che sia effettivamente avvenuta una conversazione resta comunque piuttosto plausibile.
Ieri a Doha si terrà un incontro con la delegazione israeliana, a cui però Hamas ha deciso di non presenziare, un’atmosfera delicata che indica quanto la situazione mediorientale possa effettivamente collassare da un momento all’altro se le trattative odierne dovessero concludersi con un nulla di fatto. Per questo ed altri motivi, il Tycoon deve aver deciso di interagire con il Presidente israeliano.
Aldilà di un presunto allargamento del conflitto nel continente arabo, il colloquio tra le parti potrebbe minare l’autorità del Presidente Joe Biden, il quale sembra essere il vero e proprio ritratto della stanchezza americana. Con buone probabilità, il fatto che molti Leader preferiscano dialogare con Trump, anziché con il Presidente uscente, è un segnale molto forte e decisamente negativo per i democratici americani. Tra l’altro nessuno può sindacare sui contatti mantenuti da Donald Trump con gli altri capi di stato, nessuna legge lo vieta. Proprio per questo motivo sarà molto difficile per l’opposta fazione trovare un appiglio per attribuirgli le colpe sul piano politico internazionale. Tra l’altro il suo è considerabile come l’interesse di un comune cittadino, soprattutto perché attualmente non ricopre cariche istituzionali di sorta a livello nazionale.
Sfocata anche l’immagine di Kamala Harris, che qualche giorno fa aveva chiesto la pace a Gaza ma senza prodigarsi ulteriormente per fare in modo che tutto ciò accadesse. Ormai sembra che chiunque possa svolgere il ruolo di Presidente degli USA meglio dei due volti del partito, del tutto distanti dalle esigenze dei cittadini e completamente dissociati dalle realtà globali in cui è impantanata l’America.
Le azioni di Trump quindi sono un’ottima strategia per svilire i propri avversari, dimostrando di poter sostituire preventivamente tutti coloro che non sono minimamente capaci di gestire una situazione così delicata. Forse qualcuno potrebbe pensare che il candidato repubblicano possa rischiare di peggiorare ulteriormente i rapporti diplomatici, ma non è così: abbiamo assistito in questi mesi al disimpegno peggiore di un Presidente americano fino a questo momento, il suo impatto negativo sembra quasi insuperabile. Inoltre – come già anticipato precedentemente – DJT sembra essere rispettato da tutti ed i suoi risultati in politica estera, se confrontati con quelli odierni, sembrano confermare totalmente la tesi attuale.
Nessuno in Occidente desidera l’escalation, specialmente in Europa laddove la destra sta iniziando a farsi sentire: nel caso in cui le elezioni dovessero dare un responso positivo per lo schieramento blu, per l’alleanza atlantica sarà molto più semplice coordinarsi. A meno che Mark Rutte non si riveli una copia di Jens Stoltenberg, che prima elogiava l’Italia per il suo impegno, salvo evitare di conferirle il ruolo di inviato per il Fronte Sud: lo stesso Ministro della difesa italiano, Guido Crosetto, rispose duramente a questo affronto.
A Trump toccherà anche monitorare e decidere se rivitalizzare un apparato in frantumi come la NATO, ora più che mai in bilico a causa delle pessime decisioni dovute alle ingerenze delle politiche progressiste nordamericane ed europee negli anni precedenti.
Magari un giorno si verrà a sapere che la telefonato tra Netanyahu e Trump non c’è mai stata, o che magari le modalità siano state in realtà differenti da quelle raccontate in prima battuta o magari la tesi principale verrà convalidata del tutto. Questo però non cambierà le immense preoccupazioni dei democratici americani, ormai arrivati al capolinea.