Per l’Italia quest’anno l’8 marzo assume una valenza ancora più significativa, perché dopo 77 anni dalla conquista del voto alle donne è proprio una di loro a ricoprire una fra le più alte cariche dello Stato, quella di Presidente del Consiglio.
Oggi è la “Giornata per i Diritti delle Donne e per la Pace Internazionale”, istituita ufficialmente dall’ONU, e per la prima volta il nostro Paese celebra questa occasione con una donna a capo del Governo. Una donna che è, tra l’altro, al settimo posto nella classifica di Forbes delle donne più potenti e influenti al mondo.
Un successo del genere prescinde dai colori politici, e va interpretato come una conquista e un esempio per tutte le donne: è stato dimostrato, attraverso i fatti, che le donne sono in grado di raggiungere qualsiasi obiettivo, nonostante gli ostacoli.
Giorgia Meloni anche durante il suo discorso di insediamento del 25 ottobre 2022 aveva deciso di rendere onore alle donne che hanno contribuito con il loro valore alla crescita della nostra Nazione: Nilde Jotti, Rita Levi Montalcini, Rosalie Montmasson, Maria Montessori, Samantha Cristoforetti, Oriana Fallaci, Chiara Corbella Petritto, sono solo alcune tra le tante che sono state in grado di “rompere il pesante tetto di cristallo posto sulle nostre teste”.
A questo elenco occorre aggiungere la stessa Giorgia Meloni, che alla vigilia della Festa delle Donne è intervenuta alla presentazione del nuovo allestimento della Sala delle Donne alla Camera dei Deputati. L’istituzione della Sala risale al 2016 e vi sono esposti i ritratti delle donne che per prime hanno ricoperto cariche istituzionali; per i ruoli vacanti, ci sono degli specchi.
Ora lo specchio relativo alla carica di Presidente del Consiglio è stato sostituito con il ritratto dell’attuale premier, che ha dichiarato: “Alle donne di questa nazione voglio dire che il fatto di essere sempre o quasi sottovalutate è un grande vantaggio, perché spesso non ti vedono arrivare”.
Il Capo dell’esecutivo ha inoltre voluto ricordare “le giovani donne come Saman Abbas, Pamela Mastropietro, Sara Di Pietrantonio e tutte coloro che sono state uccise per mano violenta”, sottolineando il dovere delle istituzioni di impegnarsi nella battaglia per contrastare ogni forma di violenza e di lavorare affinché tali barbarie non si verifichino più, rimuovendo tutti gli ostacoli che ancora oggi non permettono a tutte le donne di esprimere il loro massimo potenziale in ogni settore e tutelandole sotto ogni punto di vista.
La Giornata Internazionale della Donna assume una valenza significativa, ora più che mai, e deve essere interpretata come un’occasione per essere orgogliose e consapevoli delle capacità delle donne.
Rappresenta inoltre un momento di riflessione sulla condizione delle donne a livello internazionale. È inevitabile infatti ricordare ciò che stanno attualmente vivendo Paesi come l’Iran e l’Afghanistan: il coraggio di queste donne deve essere d’esempio per continuare a lavorare per assicurare una partecipazione e una libertà piena ed uguale a tutte. In modo tale che, in tutto il mondo, ogni donna possa avere la possibilità di ricoprire qualsiasi ruolo, istituzionale e non.