Tanta concitazione nella replica del presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera dei Deputati pochi minuti fa, in occasione delle sue comunicazioni al Parlamento in vista del prossimo Consiglio europeo del 21 e 22 marzo. Concitazione soprattutto da parte delle opposizioni, che hanno mostrato ancora una volta la facilità con la quale sono soliti trovare pretesti su cui polemizzare, bloccando per diversi secondi la replica di Meloni per un “ragazzi” da lei pronunciato.
Nel merito delle questioni trattate, però, rileva come le parole del Presidente del Consiglio abbiano smascherato la pretestuosità delle critiche della sinistra. I più caldi sono i temi internazionali: Ucraina e Medio Oriente su tutti. Come spiegato anche ieri sera al Senato, il governo ha ribadito fortemente il sostegno italiano alla causa ucraina in quanto cruciale per l’esistenza dell’Europa stessa e per il mantenimento della pace. Una pace che la sinistra, come si rileva dagli interventi dei suoi esponenti in Parlamento, vorrebbe ottenere a ogni costo, anche a discapito stesso del popolo ucraino, tramite una resa che affosserebbe ogni volontà di contrastare l’assoggettamento alla Russia di Putin. Continuare a sostenere militarmente l’Ucraina è dunque necessità per permettere al governo di Zelensky di arrivare a un ipotetico tavolo di trattative da pari con la Russia. Russia con la quale è stato ribadito l’impossibilità di trovare una trattativa al momento, dato soprattutto che gli accordi stipulati tra i due Paesi prima della guerra sono stati apertamente violati dal regime di Putin, come quello di Budapest, col quale l’Ucraina si impegnava a consegnare le proprie testate nucleari alla Russia in cambio della non belligeranza. Chiaro che questo ha trovato presto violazione.
Sul Medio Oriente, Meloni ha ribadito la vicinanza, contrariamente da quanto raccontato dalle opposizioni, al popolo palestinese: “Stiamo per stanziare – ha annunciato – altre risorse per il progetto Food for Gaza. Penso si possa riconoscere che c’è un particolare impegno del governo italiano, forse uno dei più significativi, per gli aiuti a Gaza”. E per l’occasione, Meloni ha anche ringraziato i medici italiani che nelle loro strutture ospedaliere si stanno prendendo cura dei bambini palestinesi giunti con le proprie famiglie in cerca di cura. Ma è necessario, comunque, non dimenticare chi ha scatenato il conflitto lo scorso 7 ottobre, nell’obiettivo di non confondere il vero nemico da combattere: non il popolo palestinese, ma i terroristi di Hamas.
C’è stato ancora da ridire tra le file dei dem per il lavoro svolto dal governo sul PNRR, la cui revisione ha permesso di liberare ulteriori fondi che altrimenti sarebbero rimasti bloccati, rispondendo così alle voci che “temevano”, o forse “speravano”, un fallimento italiano in campo europeo. Revisione che ha permesso di stanziare ulteriori fondi sulla sanità, su cui l’onorevole del PD Piero De Luca lamentava dei tagli: “Le risorse non sono state tagliate”, ha rassicurato il Presidente del Consiglio.
Giorgia Meloni ha infine chiuso il suo intervento rivendicando l’azione del governo in fatto di immigrazione. Un’azione con la quale la cooperazione internazionale è diventata fondamentale: “Oggi – ha detto – la posizione italiana è diventata la posizione europea. L’Italia è riuscita sul tema migratorio a convincere sulla sua posizione i propri partner. La vostra posizione era lavorare sulla redistribuzione dei migranti e non ci siete riusciti. Noi vogliamo lavorare sulla dimensione esterna e stiamo lavorando sulla dimensione esterna. Questo fa la differenza – ha concluso – su quanto l’Italia conti in Europa”.