Jack Kerouac, nato a Lowell(Massachusetts) nel 1922, è considerato il padre della letteratura appartenente al movimento culturale “Beat Generation”.
I suoi capolavori letterari, come “On the Road” ed “Angeli della disperazione”, hanno ispirato innumerevoli lettori, non soltanto dagli anni ’50 / ’60, ma anche nei decenni successivi fino al giorno d’oggi.
Visse una vita rocambolesca: la sua esistenza fu coronata da vizi, studio, amori fugaci e profondi e ancora viaggi alla scoperta del continente statunitense; Insomma, si potrebbe asserire che “La sua anima visse come 10.000”.
I suoi testi erano una denuncia sociale e morale nei confronti dello sfrenato consumismo americano, ma in particolare del sistema, che sfruttava il lavoratori e favoriva “Il progresso” mediante speculazioni bancarie e non solo.
Sebbene la sua prosa fosse marcatamente rivoluzionaria, non aveva nulla a che vedere con gli ideali progressisti e socialisti, portati avanti dalla gran parte degli artisti, suoi contemporanei e parti integranti del movimento Beat.
Sarebbe possibile affermare che Jack Kerouac avesse una sua visione del mondo: da un lato questa gli permise di scrivere dei libri iconici e di essere considerato uno dei più importanti scrittori americani del secolo breve. D’altro canto, il rifiuto categorico per le idee pacifiste ed il disinteresse per determinati avvenimenti, lo portò a vivere nella solitudine, abusando dell’alcool, che lo condurrà alla morte a soli 47 anni.
Differentemente dallo “Spiritualismo Ascetico” a cui aspiravano molti dei “Beat”, Kerouac mostrava un interesse nello studio delle religioni esotiche, ma senza abbandonare la sua personale credenza cattolica, che lo accompagnò per tutta la vita.
La sua “Prosa Spontanea”, spesso volta liberarsi di regole grammaticali e sintattiche ben delineate, sembra avvicinarsi molto alla corrente del Futurismo europeo: lo stesso Kerouac cercava un’ innovazione perenne nella scrittura, arrivando a definirsi Poeta Jazz, traendo ispirazione dalla musica in tendenza durante i suoi anni di vita.
Le sue opere lasciano un monito di libertà, bellezza e speranza per coloro che vedono il mondo con gli occhi di un sognatore: i suoi testi forniscono una visione profonda sui racconti descritti, mentre la composizione periodica conferisce al lettore la possibilità di immaginare ogni singolo paesaggio ed ambientazione presente.
La sua è sicuramente un’eredità estremamente preziosa, capace di ispirare i posteri nella creazione di una vita piena e reale, differente dalle altre perché unica e irripetibile.