La Russia e i nuovi piani di aggressione: Il Cremlino prepara le esercitazioni nucleari al confine, oggi sventata l’uccisione di Zelensky dall’SBU

Vladimir Putin tenta l’affondo con un “Colpo di mano” fallito, ripiegando parallelamente sull’uso delle armi nucleari al confine ucraino, screditando l’Occidente con una propaganda che ha tutta l’aria di essere un espediente orwelliano.

La Presidenza oligarchica di Putin continua a tiranneggiare con i territori limitrofi, annunciando nuove pratiche nucleari sul confine ucraino, minacciando peraltro di voler colpire obiettivi militari britannici: secondo Mosca questo sarebbe un metodo efficace per proteggersi dalle “minacce” occidentali verso il proprio territorio. Ogni tanto l’amnesia prende il controllo delle politiche moscovite, inducendone i rappresentanti a dimenticare di essere i reali aggressori, in un conflitto che sta dilaniando un’intera popolazione. Aldilà di ciò, il Cremlino sembra non preoccuparsi affatto di un’eventuale escalation, come se l’Ucraina fosse un territorio circoscritto e dislocato dal continente europeo.

Bene non fanno le asserzioni del Presidente Macron, il quale continua a parlare dell’invio di contingenti armati in Ucraina senza neanche sapere in che modo e con quale piano d’azione: sembra che il Presidente della Repubblica francese, stia continuando ad istigare la popolazione e parte della classe politica verso un forte dissenso, da parecchi anni a questa parte. Mentre l’Europa e l’Occidente agiscono coordinatamente per evitare il peggio, lui getta benzina sul fuoco, forse una strategia – verrebbe da dire piuttosto inutile – in vista della prossima tornata elettorale.

Per addolcire la pillola e sembrare innocuo, nel frattempo, il Ministero della difesa russo sembra aver affermato che le armi nucleari saranno “non strategiche”: insomma, una simile presa per i fondelli di certo non può passare inosservata dall’informazione che di stratagemmi come questo è piuttosto edotta.

Le azioni di Mosca sono totalmente ingiustificabili, anche alla luce dell’attentato ai danni del Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che sarebbe stato sventato proprio oggi dai servizi ucraini dell’SBU, catturando gli agenti segreti dell’FSB: sembra che nel mirino ci fossero anche altri rappresentanti del Governo ucraino, dalla Leadership all’apparato militare.

Altro che giustificazionismo e buona propaganda, lo spettro del Cremlino vuole aleggiare a tutti i costi sul cielo dell’Est Europa, così come nella Guerra Fredda, sfruttando ogni occasione addirittura per passare da vittima incompresa dell’Occidente, tentando in ogni modo di rigirare la questione a suo favore e fallendo miseramente nel tentativo.

La scusa delle presenze NATO negli stati vicini non regge più, anzi, è ormai lampante la sete di egemonia territoriale di Putin, le scuse di “Denazificazione” non sono lontanamente plausibili e a dir poco fuori luogo.

L’attentato sventato stavolta dall’apparato di sicurezza ucraino, dimostra infatti che il disegno di Vladimir Putin sia quello di eliminare Zelensky per assicurarsi che l’Ucraina piombi nel caos, nella speranza di istituire forse un nuovo “Governo fantoccio” per portare a termine la sua efferata impresa.

Ogni scusa è buona per alimentare il conflitto in corso e lo dimostrano le ultime asserzioni del Portavoce russo, Dmitry Peskov, che parla del possibile invio di truppe in Ucraina come un’escalation senza precedenti: in poche parole, il Cremlino fa leva sulle parole di Macron, che ovviamente hanno un significato minimo, rispetto alle scelte che prenderà l’Occidente per contrastare le azioni militari russe. A quanto pare Mosca le sta provando proprio tutte per avvalorare le proprie tesi senza capo né coda, una scelta che ci rende coscienti delle insicurezze del Governo russo, il quale a lungo andare pagherà a sua volta le scelte belliche compiute. Gli approvvigionamenti dei BRICS  non sono infiniti e la sottrazione di uno dei suoi alleati, potrebbe minare l’intera compattezza dell’Oligarchia russa, che ormai da tempo ha deciso di mostrare al mondo il proprio volto iniquo.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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