La sinistra non commemora i caduti di Nassiriya: vergognoso sfregio all’Italia

La sinistra ha evitato di commemorare i caduti di Nassiriya. 21 anni fa, in Iraq, morirono 19 italiani. 17 erano militari e Carabinieri e si trovavano lì nel contesto dell’Operazione Antica Babilonia. Alle 10.40, ora locale, un camion carico di tritolo si diresse a tutta velocità verso la base italiana Maestrale scoppiando davanti all’ingresso e provocando la morte dei nostri connazionali. Uno dei caduti riuscì a uccidere gli attentatori e a limitare i danni di quella che poteva diventare una strage ancora più sanguinosa. Tra i morti anche due civili, la troupe del regista Stefano Rolla che stava girando un documentario. Anche nove iracheni persero la vita.

Meloni: “L’Italia non dimentica”

Ogni anno, il 12 novembre, l’Italia si stringe nel ricordo di quegli eroi caduti in difesa della nostra libertà. Anche quest’anno il ricordo c’è stato. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato i caduti con queste parole: “Nella Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, il pensiero va a coloro che, animati da profondo senso del dovere, dedizione e coraggio, hanno donato la propria vita per l’Italia e per i valori della pace e della cooperazione internazionale. A ventun anni dal tragico attentato di Nassiriya, rinnoviamo la memoria dei diciannove italiani che persero la vita in quell’orribile atto di violenza, insieme agli iracheni che condivisero il medesimo tragico destino, e con loro, quella di tutti i caduti nelle missioni internazionali”. Per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni si tratta di “un tremendo attentato che rimarrà sempre scolpito nella nostra mente. In questo giorno di ricordo e commozione la nostra riconoscenza va a quanti hanno sacrificato la vita nell’adempimento del proprio dovere, unitamente al ringraziamento di tutto il Governo italiano, mio in primis, alle donne e agli uomini delle Forze Armate che, impegnati anche nelle aree più difficili, operano ogni giorno per la costruzione della pace con dedizione, profondo senso di umanità e amore per la Patria. L’Italia non dimentica”. Il Presidente del Senato Ignazio La Russa si è rivolto alle donne e agli uomini “che, con dedizione e amore per la Patria, operano anche nelle aree più critiche, contribuendo alla costruzione della pace e della sicurezza internazionale”. Così invece il presidente della Camera, Lorenzo Fontana: “Ricordiamo oggi l’attentato di Nassiriya e i 19 italiani caduti per la pace. Sono vicino alle loro famiglie, ai Carabinieri e all’Esercito. Onore al coraggio di chi opera per la sicurezza e la pace. Con gratitudine e rispetto, mi stringo ai feriti e ai familiari di tutti i caduti nelle missioni italiane a servizio della comunità internazionale”.

Le maggiori Istituzioni dello Stato hanno ricordato la tragedia e al tempo stesso l’eroicità dei caduti. Invece la sinistra ha scelto di non farlo. A parte qualche piccola eccezione, infatti, i partiti progressisti non hanno commemorato i nostri militari. Un imbarazzante silenzio partito proprio dai grandi leader della sinistra: da Giuseppe Conte a Elly Schlein, fino a Nicola Fratoianni e ad Angelo Bonelli, nessuno ha voluto dire una singola parola per ricordare i morti. Troppo pesante, del resto, il loro lascito: un esempio di virtù, di fedeltà alla divisa e di amore per la Patria, che non facilmente può essere compreso. Esempio che va esportato, fierezza e orgoglio italiano fino all’ultimo. “Vi faccio vedere come muore un italiano”, disse Fabrizio Quattrocchi, medaglia d’oro al valor civile. Ecco, questi sono gli esempi a cui dobbiamo riferirci e che dobbiamo ammirare. Tutto il resto non conta.

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