La sinistra “utile idiota” dei globalisti. Anche in Francia

Macron ha vinto per creare il caos e diventare l’imperatore dei francesi. Questo è il sogno tecnocratico per eccellenza di gente come Matteo Renzi, ma il caos porta solo distruzione e noi, che ancora paghiamo le conseguenze dei governi Conte (e non solo) lo sappiamo bene. Ora formeranno un governo senza Mélenchon e i comunisti, più o meno inconsapevolmente ridotti al ruolo di utili idioti di Macron, si accorgeranno di aver votato ancora per far vincere l’establishment globalista. Chapeau.

La sfida è quella tra popolo ed élites, oggi più viva che mai, in tutto l’Occidente. Un nuovo bipolarismo che vide la luce nel 2016, con la storica vittoria di Donald Trump contro Hillary Clinton. La divisione tra destra e sinistra è ormai eclissata da quella tra chi sta in basso, che vive nell’insicurezza politica, culturale e sociale, e una casta dominante che si crogiola nei suoi privilegi nelle grandi città. Questo è il vero scontro in atto.

Con buona pace di chi già esulta, Marine Le Pen non sarà fermata nemmeno dall’inchiesta giudiziaria appena emersa sulla sua campagna elettorale del 2022. Gli stessi che la definiscono “estrema destra” utilizzando un espediente comunicativo della sinistra e dei media mainstream, che cercano disperatamente di demonizzarla, esattamente come fanno con Giorgia Meloni in Italia, Donald Trump negli USA e con qualsiasi leader occidentale che si metta di traverso su agenda globalista e ideologia woke.

Infatti, il Rassemblement National non è un partito di destra, ma il vero partito del popolo francese. Questo è il segreto di un successo i cui numeri parlano chiaro: nel 2017 il RN contava solo 6 deputati all’Assemblea Nazionale; nel 2022 sono saliti a 89 e il 7 luglio scorso ne hanno ottenuti ben 143. Altro che fallimento: questo è un risultato storico. Il RN ha raccolto quasi 10 milioni di voti, contro i 4,2 milioni del 2022, superando sia i 7,4 milioni del Nouveau Front Populaire che i 6,5 milioni del centro macroniano.

Pur comprendendo che ai fini strateghi della sinistra non importi un fico secco, è oggettivo che un governo di minoranza avrà vita assai breve, ergo, la Francia è diventata ingovernabile. La prospettiva è quella di una paralisi istituzionale, instabilità e, senza dubbio, violenza.

Il tutto sullo sfondo di un tessuto sociale sempre più lacerato dal radicalismo islamico e dal conseguente combinato disposto di attentati terroristici e criminalità: un gigantesco incendio sul quale la sinistra radicale getta quotidianamente benzina sostenendo, ormai apertamente, posizioni antisemite, pro-Islam e pro-Hamas.

Una situazione pericolosissima, che la dice lunga su quanto sia elevato il grado di irresponsabilità di Macron e sinistra e a fronte della quale è impossibile non osservare che, se in Francia fosse già in vigore un sistema come quello previsto dal Premierato, oggi i francesi avrebbero una maggioranza eletta dal popolo con i numeri per governare e Jordan Bardella sarebbe Primo Ministro.

Questo è il motivo per cui Elly Schlein e il Circo Barnum della sinistra combattono con tanta veemenza questa riforma: non permetterebbe loro di fare i giochetti di palazzo alla Macron con cui hanno governato per 10 anni pur avendo perso le elezioni. Eppure, esultano per la vittoria dei laburisti nel Regno Unito, resa possibile, in quelle proporzioni, proprio dal premio di maggioranza.

Come sempre affermano confusamente tutto e il suo contrario, purché non vincano gli avversari. Ora, delle due l’una: o sono antidemocratici, oppure sono stati contagiati da Biden.

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Alessandro Nardone
Alessandro Nardone
Consulente di marketing digitale, docente alla IATH Academy, è autore di 9 libri. È stato inviato di Vanity Fair alle elezioni USA dopo aver fatto il giro del mondo come Alex Anderson, il candidato fake alle presidenziali americane del 2016.

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