La Slovenia chiude l’autostrada H4. Tubetti (FdI): “Ingenti danni al commercio goriziano e nazionale. Europa valuti procedura d’infrazione”

Gli accordi di Osimo tra Italia e l’ex Jugoslavia del 1975 vennero redatti e ratificati per risolvere le ultime contese tra i due Stati, risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, per spartirsi i territori istriani e giuliani. Anche in virtù di quell’accordo, l’Italia contribuì economicamente alla costruzione dell’autostrada slovena H4 connessa all’italiana A34, snodo commerciale importantissimo per il collegamento tra i Paesi dell’est e l’interporto di Gorizia. Ad oggi, a causa di lavori in corso in territorio sloveno, la società autostradale locale Dars ha comunicato all’italiana Anas, anche in modo improvviso, che disporrà la chiusura della carreggiata autostradale anche in territorio italiano. Sulla questione, che potrebbe portare importanti danni all’economia locale friulana, ma anche a livello nazionale, ha voluto far luce il senatore di Fratelli d’Italia, Francesca Tubetti, anche in virtù delle scarse informazioni trapelate dalle fonti slovene.

Questa chiusura per il traffico pesante prevista per i lavori in territorio sloveno crea un disagio economico alla realtà goriziana e all’intera Italia” ha fatto sapere il senatore ai nostri microfoni. Questo perché “a Gorizia passa, attraverso l’unico valico autostradale verso l’Est Europa, la gran parte delle grandi merci, come l’acciaio o i mosti del vino” verso la fondamentale rotta balcanica. Come detto, sono poche le informazioni certe. Dall’interrogazione presentata dal parlamentare di Fratelli d’Italia al Senato, si evince che i lavori dovrebbero essere divisi in due lotti e che si prolungheranno, probabilmente, fino al 2027. “Questa chiusura, prevista per due anni, creerebbe dei gravi danni economici. Ed è per questo che io ho chiesto al ministro Salvini e al ministro Tajani di valutare la procedura d’infrazione in sede europea per il governo dell’amica Slovenia”. Si procederà dunque con le giuste valutazioni di fronte a una scelta che potrebbe comportare grandi disagi per la nostra Nazione, in barba purtroppo ai buoni rapporti sanciti dagli stessi accordi di Osimo. “La Slovenia oggi è uno Stato che sta per ospitare la capitale della cultura grazie alla vicinanza tra Gorizia e Nova Gorica, dove i rapporti sono anche basati su una comune identità. Ma questo non può essere un prevaricare di qualcuno verso qualcun altro”. Ci sono dei rapporti di vicinato e degli accordi da rispettare.

I rischi al commercio e all’ambiente da evitare

Anche perché l’alternativa proposta non riuscirebbe a colmare la mancanza di un interporto essenziale come quello di Gorizia. I camion, con una media giornaliera di 2800 unità che accedono allo snodo, dovrebbero dirigersi verso la dogana di Fernetti, che non sarebbe in grado – si legge nell’interrogazione depositata da Tubetti – di “sostenere, oltre al traffico già presente, anche quello aggiuntivo deviato da Gorizia”. E non solo: il traffico potrebbe anche subire dei danni permanenti a causa del periodo così esteso allo stop della circolazione, “in ragione della successiva difficoltà nell’integrale ripristino della situazione ex ante. C’è un pericolo ulteriore, legato al fattore ambientale: i mezzi pesanti e inquinanti dovrebbero attraversare l’area del Carso che, “oltre a essere quello della Grande Guerra che ha accomunato le famiglie italiane per oltre un secolo, è anche una zona di grande interesse ambientale e tutelata dall’Unione europea e dal popolo italiano”.

Tutto, dunque, fa pensare che dovrà esserci un intervento, il prima possibile, per risolvere una situazione che rischia di danneggiare l’economia locale della zona di Gorizia e in generale gli interscambi italiani.

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