Si è svolto il 29 novembre, nella significativa cornice di Villa Zita a Palermo, il convegno intitolato “I tesori della memoria. Una rete digitale per gli archivi della destra italiana” (la registrazione dell’intero evento è disponibile, sulla pagina facebook di Arte e CulturaTv Palermo, al seguente link).
A discutere dell’argomento si sono riuniti, di fronte ad un pubblico numeroso ed attento, i rappresentanti di varie istituzioni e fondazioni impegnate appunto sul fronte della tutela e diffusione del materiale (documenti, foto, video, libri, articoli e molto altro) contenuto in diversi fondi archivistici, preziosi per studiosi ed esperti che intendono approfondire la storia della destra e, di conseguenza, ampliare e completare quella fino ad oggi raccontata dell’Italia tutta.
Dopo i saluti istituzionali i rappresentanti delle Fondazioni Ugo Spirito e Renzo De Felice, Alleanza Nazionale, Giorgio Almirante, Giuseppe e Salvatore Tatarella, Centro studi Rauti, Archivio Pino Romualdi, Associazione culturale La Roccia, Centro studi Dino Grammatico e Fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli, che ha promosso l’incontro realizzato grazie anche al contributo della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti culturali del Ministero della Cultura, hanno ciascuno portato il loro contributo di esperienze e idee per costruire un percorso condiviso finalizzato alla conservazione di un patrimonio di cultura, memoria ed identità.
“Un patrimonio che racconta idee e passioni che – si legge in una nota dedicata all’evento di Palermo – hanno animato oltre mezzo secolo di storia della destra italiana”. Ed è fondamentale, anche e proprio per questo, che tale patrimonio sia al centro non solo del ricordo di chi ha vissuto la destra dall’interno, ma anche di un lavoro organico di digitalizzazione e messa a disposizione di chiunque voglia approfondire e conoscere.
Un lavoro da svolgere in sinergia con tutte le istituzioni culturali che, come quelle presenti al convegno ma non solo, hanno a disposizione materiali e documenti. Perchè “gli archivi – ha ricordato il professor Giuseppe Parlato nel suo intervento – sono parti integranti della memoria del passato, dalla quale non si può prescindere. Sono le fonti della storia, rappresentano gli uomini e le donne che hanno operato per una causa in tempi difficili. E’ la loro storia che dobbiamo promuovere, non solo con fini memorialistici” ma, appunto storici. Ed occorre farlo con un metodo serio ed equilibrato, perchè “della storia non dobbiamo avere paura se ci sarà una lettura onesta del passato”.