La storia di Luana e quel filo rosso che lega il sistema degli affidi.

A volte i provvedimenti assunti dai Tribunali dei minorenni risultano incomprensibili: invocano la tutela dei minori, ma non tengono in considerazione il loro benessere, lo stato di salute psicofisico dei bambini, i campanelli di allarme che lanciano. Parlare delle singole storie è sempre difficile, ma appare evidente che, se non ci sono storie di maltrattamento o violenza psicologica, strappare un bambino alla sua mamma non è mai la soluzione. Così come accaduto nella drammatica vicenda di mamma Luana, di Roma, che da quasi tre anni non può riabbracciare suo figlio.

L’ultima volta che si è potuta occupare di lui era il primo febbraio del 2018, lo accompagna a scuola e nello stesso giorno il bambino di soli nove anni, viene prelevato coercitivamente dalla classe in cui si trovava da uomini dell’anti-crimine. Da quel giorno Davide ha dovuto rinunciare all’amore della madre. L’ennesima storia di un minore separato dall’amore materno, l’ennesima dimostrazione di un iter e di un metodo assurdo; un meccanismo infernale che molto spesso si mette in moto al cospetto di conflittualità familiari e separazioni non semplici. Un meccanismo che alla fine, troppo spesso, non tutela il minore, ma al contrario, lo traumatizza con allontanamenti forzati, quasi fosse un delinquente da portare in carcere.

A seguire la signora Valle è l’avvocato Carlo Priolo che da anni combatte attivamente contro il sistema corrotto che è causa di migliaia di sottrazioni di minori da parte dello stato. L’avvocato ci spiega che troppo spesso tra i documenti che portano un giudice a disporre l’allontanamento si insinuano “costrutti ascientifici come la sindrome dell’alienazione genitoriale, disconfermata dalla scienza ma applicata nei tribunali”.

Nel mirino dell’avvocato attivista soprattutto i giudici minorili, colpevoli, secondo la sua opinione ed esperienza, di tenere in ostaggio minori per realizzare i loro teoremi, approfittando dei conflitti tra genitori, ora contro un genitore ora contro l’altro. “Ordinano illegali psicoterapie a genitori e bambini, mentre dovrebbero essere loro a sottoporsi ad un lungo percorso di psicoanalisi.

Godono di un potere assoluto coperti dalla letale combinazione di diritto e psicologia, in modo che tutto è consentito, ignorano norme e regolamenti che piegano al loro volere”. e nel caso della signora Valle ci parla di un provvedimento “incostituzionale”, soffermandosi anche sui “conflitti di interesse” che spesso ruotano nei procedimenti in materia di minori. “I consulenti tecnici vengono nominati dal magistrato in maniera confidenziale, ad personam. Questi liberi professionisti, che hanno un grande peso nei procedimenti di questo tipo, devono essere scelti allo stesso modo in cui vengono scelti i magistrati, con pubblico concorso, e la scelta non deve essere ad personam, ma con criteri automatici. Questi allontanamenti vanno ad alimentare un business inimmaginabile. Nella Corte d’Appello alla sezione minori di Roma sono pendenti oltre 50mila cause.

Nel Lazio le famiglie sono 2 milioni e mezzo, questo significa che ogni 46 famiglie c’è un minore coinvolto.
“Queste rotte di soldi facili producono l’andirivieni della folla di genitori sottratti che ogni giorno con ogni mezzo sono alla ricerca disperata dei propri cari figli, ostacolati da cosche che si intestano il bene dei minori pronte a tutto pur di non mollare la materia prima. E così, le holding del malaffare di minori, si spartiscono il territorio in zone di dominio con accordi corruttivi con enti locali, in particolare con le assistenti sociali iscritte al libro paga delle super cooperative ed ONLUS”.
E in tutto questo rimane l’appello di una madre disperata “Vi prego, fermate questo scempio, perché Davide possa tornare a casa con me, io sono la madre».

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Letizia Giorgianni
Letizia Giorgianni
O te ne stai in un angolo a compiangerti per quello che ti accade o ti rimbocchi le maniche, con la convinzione che il destino non sia scritto. Per il resto faccio cose, vedo gente e combatto contro ingiustizie e banche. Se vuoi segnalarmi qualcosa scrivimi a info@letiziagiorgianni.it

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