La TAV non andrebbe discussa, ma realizzata e in fretta

Non dovrebbe essere nemmeno da discutere. Non è necessario che un’intera nazione sia in completo accordo sulla creazione di infrastrutture necessarie per renderla moderna, all’avanguardia, competitiva con i Paesi che la circonda .

Esiste una Nazione sovrana, c’è un governo, ce ne sono stati altri che negli anni passati hanno operato delle scelte e stretto degli accordi internazionali per esempio su grandi opere che ora attendono solo di essere portate a termine, anche con un buon contributo finanziario della UE. Allora, di che cosa stanno parlando Di Maio e Salvini, o forse dovremmo scrivere il Movimento 5stelle e la Lega, con Conte a tentare di fare da moderatore, quando non da paciere?

Roba all’italiana, lasciatecelo dire, con la nazione praticamente bloccata, e il “popolo sovrano” che attende notizie dal palazzo Chigi come un tempo si poteva attendere l’annuncio della morte di un Papa e dell’elezione del successivo in conclave. E’ vero, questi due partiti che mai avrebbero dovuto governare insieme, come volevasi dimostrare, sono stati i più votati. E per prendere i voti, si sa, in campagna elettorale hanno fatto le loro belle promesse. Tra le altre, il Movimento grillino ha giurato e spergiurato che avrebbe bloccato la TAV; la Lega, con Salvini, ha invece promesso che i cantieri per la grande opera, attualmente fermi, avrebbero ripreso a pieno ritmo per concludere i lavori. E adesso si tratta di scegliere chi volere accontentare, se l’elettorato grillino o quello leghista, ovviamente senza che nemmeno per un attimo si prenda in reale considerazione quello che farebbe più comodo all’Italia che, relazioni tecniche positive o meno di esperti più o meno schierati, ha bisogno di grandi opere, di modernizzarsi, e di offrire tanti posti di lavoro come quelli che il proseguimento dei cantieri per la TAV creerebbe.

Così, in Parlamento si litiga. Anche perché il tempo stringe, e per l’inizio del prossimo mese le decisioni dovranno esserci, pena l’immediata restituzione di 300milioni di euro alla UE, primo problemino in cui si incorrerebbe con un nulla di fatto. Salvini, Di Maio e Conte, più una manciata di ministri e qualche sottosegretario, discutono fitto a palazzo Chigi fino ad ore antelucane, ma non cambia nulla. Mentre il Senato approva una mozione presentata da Lega e Movimento 5 Stelle insieme sulla Tav con 139 sì, 105 no e zero astenuti – un documento che “impegna il governo a ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”. Una roba, non vorremmo sbagliarci, buona solo a far perdere tempo – Conte fa sapere che la vicenda è complicata, e tutti insieme la stanno “sviscerando”, che così, a orecchio, fa anche un po’ impressione. Di Maio invece dice che è “tosta”, ribadendo che “[…] sulla strategia dell’opera abbiamo ragione su quello che abbiamo sempre sostenuto e cioè che passano sempre meno merci rispetto alle previsioni e gli aumenti futuri non giustificano l’opera.” E in effetti ha ragione: è sempre “tosta” capire quel che dice quando parla. E comunque, sempre secondo Di Maio, anche sul discorso passeggeri per rendere remunerativa l’opera, ne occorrerebbero almeno 7 milioni all’anno. Ci sono? Ci saranno? Boh!

Quindi il Movimento 5 stelle è fermissimo nella sua decisione di dire un NO secco all’opera.
Un po’ come Salvini, che è fermissimo sul voler portare a termine i lavori. Dice. “Nessun Ministro leghista firmerà mai lo stop alla TAV”. Di Maio ribatte che l’altro vicepresidente del consiglio è uno sconsiderato.

Come la risolveranno, non lo sanno nemmeno loro. Una cosa sembrano solo sapere con certezza: il governo non cadrà, almeno per ora. Salvini lo ripete quasi come un mantra e, a questo punto, non si capisce più se voglia tranquillizzare tutta l’Italia, oppure il suo elettorato o magari solo se stesso. All’opposto, Di Maio in quell’irrigidirsi del Ministro dell’Interno ci vede una minaccia proprio alla tenuta dell’esecutivo, e la denuncia quasi stracciandosi le vesti come una vera follia. Entrambi i due contendenti si lamentano, e accusano l’altro.
Scaramucce tra innamorati? Il romanzo continua… Nel frattempo, però, se proprio non hanno niente di meglio da fare, potrebbero cacciare via Toninelli per il bene di tutti?

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RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
Viaggiatrice instancabile, appassionata di fantasy, innamorata della sua Italia.

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