Richieste da decine di migliaia di euro fino a sfiorare il milione a nome del ministro della Difesa Guido Crosetto a professionisti e imprenditori facoltosi che, vedendo arrivare la telefonata da un numero plausibile, sono caduti nella trappola. In un caso, sono stati addirittura chiesti soldi per liberare giornalisti rapiti in Medio Oriente, in Iran e Siria.
Mentre la Procura di Milano apre un’indagine per truffa aggravata dal danno di rilevante, Crosetto in un post ricostruisce la vicenda per mettere in guardia le vittime dal rischio di abboccare all’amo e di ritrovarsi alleggerito il conto in banca.
Vicenda che iniziata due giorni fa, quando il fondatore di Fratelli d’Italia riceve la telefonata di un amico, grande imprenditore, “che mi chiede perché la mia segreteria avesse chiamato la sua per avere il suo cellulare”. “Gli dico che era assurdo, avendolo io, e che era impossibile – continua -. Verifico per sicurezza e mi confermano che nessuno lo ha cercato”.
Un’ora dopo un secondo caso. Il bersaglio è sempre un imprenditore “che vorrebbe mettersi in contatto con me. Autorizzo a dargli il mio cellulare”. Il canovaccio è simile: “mi racconta di essere stato chiamato da me e poi da un generale e di aver fatto un bonifico molto elevato ad un conto. Gli dico che si tratta di una truffa ed avviso i carabinieri che vanno a casa sua e raccolgono la denuncia”. E ancora un altro “contattato da un sedicente funzionario del ministero”.
“Oggi – scrive Crosetto – è accaduto altre due volte. Di tutto sono informati magistratura” e investigatori dell’Arma “ma preferisco rendere pubblici i fatti perché nessuno corra il rischio di cadere nella trappola”.
Immediata l’apertura di una inchiesta coordinata dal pm milanese Giovanni Tarzia e dal Procuratore Marcello Viola. Al momento agli atti c’è solo la denuncia dell’imprenditore contattato dal generale e che ha bonificato un milione di euro e che si sta cercando di ‘intercettare’ e bloccare. In base alla prima ricostruzione i truffatori, che stanno ancora colpendo in queste ore in tutta Italia, si presentano millantando di essere persone dello staff o simulando di essere Crosetto in persona in quanto avrebbero riprodotto la sua voce con l’intelligenza artificiale. Quindi i bersagli – scelti accuratamente tra professionisti e persone facoltose, ossia obiettivi mirati che possono versare molti soldi – i quali vengono raggirati con richieste banali, senza alcun ricatto, ma esose poiché si tratta di professionisti di un certo peso e con disponibilità notevoli.
Inoltre il numero da cui provengono le chiamate ha un prefisso di Roma ed è quindi “plausibile”, per dirla con le parole degli inquirenti, che stanno effettuando accertamenti a tambur battente per ricostruire il sistema delle richieste di soldi, per capire quanto è esteso e per individuare i responsabili.