Un richiamo per Report da parte dell’Agcom. I fatti risalgono a un mese fa, quando in Liguria si stava votando per il nuovo Presidente di Regione. Proprio mentre le urne erano aperte, il programma di Sigfrido Ranucci se ne usciva con un servizio dei suoi, un’inchiesta sui presunti episodi di corruzione avvenuti proprio in Liguria e che si incentrava specialmente sulla figura dell’ex governatore Giovanni Toti, finito sotto la lente della magistratura proprio per corruzione malgrado, poi, la vicenda si sia chiusa quasi con un nulla di fatto. I giudici hanno accettato il patteggiamento, ma intanto la reputazione di Toti ne è risultata compromessa. Poco male per il centrodestra, che è riuscito comunque a vincere quelle elezioni con Marco Bucci, benché tutto fosse a favore degli avversari.
Tornando a Report, Ranucci a inizio puntata annunciò il servizio sul “sottobosco che si è mosso in Liguria in questi anni per favorire la lista Toti”. In quella puntata, Report trattò anche il caso di un naufragio avvenuto nell’alto Mediterraneo, proponendo la tesi secondo la quale il governo italiano avrebbe taciuto dinanzi al fatto per non avere ripercussioni negative sull’opinione pubblica, specie dopo i fatti di Cutro. Tesi che non reggono e che, illo tempore, abbiamo smontato una per una. Dopo quell’episodio, ora anche l’Agcom scende in campo per bacchettare Report: pur non sussistendo i presupposti necessari per parlare di violazione della par condicio, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha comunque avuto da ridire sulla Rai, e dunque su Report, invitando a l’emittente a “valutare con attenzione nei giorni del silenzio elettorale la messa in onda di programmi che riguardino candidati o tematiche elettorali, limitandoli al solo caso in cui ciò sia necessario a garantire la completezza dell’informazione in relazione a fatti di cronaca nuovi, di attualità”. In particolare, il Consiglio dell’Agcom ha richiamato la Rai al rispetto degli articoli 4, 5 e 6 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi.
FdI: “Il servizio non deve essere influenzato da visioni politiche”
Un richiamo che fa contenti i membri di Fratelli d’Italia. Secondo Francesco Filini e Augusta Montaruli, deputati di Fratelli d’Italia e rispettivamente capogruppo del partito in commissione Vigilanza Rai e vicepresidente della commissione stessa, “Fratelli d’Italia aveva subito denunciato, presentando un esposto all’Agcom, la decisione della trasmissione Report di mandare in onda un servizio sulla Liguria, chiaramente tendenzioso, mentre era in corso il voto per l’elezione del presidente della Regione e del Consiglio regionale. Per questo – hanno spiegato – non possiamo che essere soddisfatti della decisione che arriva oggi dalla stessa Agcom di richiamare la Rai proprio per il servizio mandato in onda. Continuiamo a ritenere che la missione del Servizio pubblico sia quella di garantire una corretta informazione, di rispettare il pluralismo e di non tentare, anche con evidenti scarsi risultati, di orientare o influenzare gli elettori. Una decisione che speriamo – hanno concluso Filini e Montaruli – faccia capire a tutti che in Rai finalmente l’aria è cambiata”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Raffaele Speranzon, senatore di Fratelli d’Italia e membro della commissione vigilanza Rai: “Eravamo stati i primi a denunciare l’uso improprio della rete televisiva pubblica fatto dal programma Report, che proprio durante il silenzio elettorale in occasione delle elezioni regionali, mandò in onda su Rai3 un servizio fazioso sulla Liguria. Oggi l’Agcom, alla quale avevamo presentato subito un esposto, si è pronunciata dandoci ragione e richiamando la Rai per evitare che ci si serva del canale per fare propaganda politica. Speriamo che questo segnale venga colto da chi, per anni, ha fatto il bello e il cattivo tempo nell’azienda e che finalmente tutti gli italiani possano usufruire di un servizio non influenzato da visioni politiche”.