La strage di Acca Larentia è la tragica vicenda avvenuta nel pieno degli Anni di Piombo a danno dei militanti del Fronte della Gioventù, attaccati e uccisi. Era il 1978 e tre giovani militanti vennero ammazzati all’esterno della sede del Movimento Sociale Italiano in via Acca Larentia soltanto perché di destra. Periodo buio di un’epoca speriamo lontana. I fatti di oggi impongono una riflessione su toni e metodi utilizzati da certa politica, che potrebbero riportare, volenti o nolenti, a un clima di terrore simile. Anche perr questo motivo, una tragedia come quella di Acca Larentia non deve essere scordata.
Purtroppo, però, al giorno d’oggi c’è chi gioca con una certa cancel culture, con una certa damnatio memoriae, con una certa riscrittura della storia, con una certa minimizzazione delle grandi tragedie solo per interesse politico. A due settimane di distanza dall’annuale commemorazione della strage, l’Anpi si è portato avanti e ha già chiesto che questa venga cancellata: “Ogni anno c’è una manifestazione, come ha detto anche la procura caratterizzata da una liturgia delle adunanze usuali del disciolto partito fascista, dove si fa il rito del presente in modo paramilitare e ogni anno ci sono tensioni. Francamente è insopportabile” ha detto Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Associazione dei partigiani. Ci risiamo, dunque: dopo la trovata della dicitura “Merry XMas” che sarebbe un richiamo alla Decima e non a un augurio di Natale anglosassone, gli antifascisti in servizio permanente proprio non ce la fanno a restare in silenzio e a non urlare al pericolo fascista, che incombe su di noi in ogni momento, soprattutto da quando Giorgia Meloni è a capo del governo più autoritario della storia repubblicana. Non perché lo sia nei fatti, ma soltanto perché è di destra. Che è un po’ la stessa retorica che, alla fine dei conti, portò alla morte dei tre giovanissimi del Fronte della Gioventù: uccisi solo e soltanto perché di destra.
Acca Larentia ci ricorda cosa dovremmo essere
Cancellare una commemorazione di una strage che dovrebbe invece insegnarci cos’è la democrazia per il suo valore altamente simbolico, soltanto perché negli anni si sono riuniti, in manifestazioni separate da quelle ufficiali, anche organizzazioni estremiste che fanno saluti romani, sarebbe un danno macroscopico per l’intera area culturale e politica della nostra Nazione. Estremisti che restano sicuramente residuali, sempre meno nel corso degli anni, che si riuniscono in modo separato e, a dire il vero, da sempre, anche quando al governo non c’era la destra. Ma lì, in quel caso, non si parlava di deriva autoritaria e la manifestazione di Acca Larentia non veniva nemmeno notata.
Tutta una discussione, insomma, che svilisce la vera questione e fa perdere il suo fulcro: Acca Larentia ci ricorda cosa accadeva in passato, ci ricorda cosa dobbiamo e cosa non dobbiamo essere, ci ricorda quanto sangue è stato versato affinché noi avessimo una società più libera, veramente libera, che inglobi tutti al di là dei preconcetti ideologici . Oggi la situazione sta degenerando: gli estremisti di sinistra continuano a creare il caos, inveiscono contro le forze dell’ordine, solidarizzano con le fasce più radicali del terrorismo islamico e mediorientale, cercano tafferugli, censurano, bloccano, prevaricano. Più che annullare la commemorazione di Acca Larentia, forse sarebbe meglio ricordare chi è stato vittima di un tale odio affinché non succeda più nulla di simile.