“L’articolo pubblicato oggi da Il Giornale sui fondi che l’Inca girerebbe alla CIGL conferma la necessità di investigare a fondo sui patronati, sul cui operato chiedo chiarezza da due anni, da quando ero presidente del Com.It.ES. South East statunitense, molto prima della mia elezione a deputato”. Lo dichiara Andrea di Giuseppe, unico deputato di Fratelli d’Italia eletto all’estero, commentando l’articolo sui rapporti poco chiari fra INCA e CIGL. “Se esiste una relazione del ministero del Lavoro su una prassi poco trasparente del patronato, perché nessuno ha mai detto niente? Cosa hanno fatto la sinistra e i grillini in tutti questi anni? Gli ispettori del ministero del Lavoro hanno annullato 444 pratiche fiscali a New York, a Buenos Aires 92, a Berna 61, a Parigi 90, a Innsbruck 51. Cosa significa? Più pratiche sono evase, più soldi arrivano nelle casse del patronato.
È quindi necessario fare chiarezza non solo su questo aspetto ma allargare l’indagine ai votanti fantasma. Nella mia circoscrizione ho scoperto – denunciando il tutto alla Procura della Repubblica di Roma – che erano iscritti nell’albo elettorale migliaia di ultracentenari e il mio staff ha scoperto che votavano addirittura le persone decedute: una situazione in cui spesso venivano tirati in ballo i patronati. Con il Governo Meloni l’aria sta cambiando ma per sistemare le cose sono necessari controlli ferrei e un’azione decisa”, conclude.