“Le dichiarazioni della imprenditrice Elisabetta Franchi stanno facendo molto discutere in questi giorni, aprendo un tema che a mio parere va giustamente affrontato senza ipocrisia. Premetto che non sono per nulla d’accordo con le sue parole, ma non capire che occorre un welfare differenziato tra grandi imprese e PMI vuol dire mettere la polvere sotto il tappeto. L’occasione però mi è gradita anche per porre al centro dell’attenzione mediatica e politica una precisa domanda. Le lavoratrici autonome hanno diritto ad avere un figlio? Come sta emergendo da diverse testimonianze rese pubbliche anche nei talk show, “grazie” pure a questa uscita infelice della imprenditrice, tante donne in Italia una volta rimaste incinta hanno subito discriminazioni sul lavoro, o fanno fatica insieme ai loro compagni a usufruire dei diritti e delle tutele previste una volta che si ha un figlio. Nel caso delle lavoratrici autonome o delle libere professioniste emergono ancor più forti le difficoltà, visto che in caso di gravidanza a rischio sono comunque obbligate a sostenere le spese e le imposte fisse dell’attività ed eventuali rateizzazioni delle cartelle esattoriali. E questo rappresenta una vera e propria spada di Damocle sulla scelta genitoriale. Il problema è che di questo ultimo caso nessuno ne parla ma soprattutto non si vede nulla di nuovo all’orizzonte. Fratelli d’Italia come sempre è disponibile ad affrontare tale problematica con tutta la classe politica in quanto la classificazione dei diritti in base a quale categoria di lavoratore appartieni per noi è insopportabile”.
Lo dichiara il viceresponsabile del Dipartimenti Imprese e Mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti.