Altro giro, altra gaffe per Giuseppe Conte. Ancora una volta sulla questione carburanti. Un tema caldissimo, soprattutto in questo clima vacanziero, sul quale la tattica di certa opposizione è semplice: fare catastrofismo.
A Conte probabilmente non è bastata la batosta di solo qualche mese fa quando, accusando il Governo di incoerenza, dimostrò di avere non poche difficoltà, forse celando un po’ di malizia, nella comprensione del termine ‘sterilizzare’, venendo poi malamente smentito dai migliori economisti. Qualcosa di analogo è successo anche nelle ultime ore, con le stesse modalità: Conte si espone pubblicamente con una clamorosa fake news, salvo poi essere smentito dalla realtà dei fatti. La questione è nuovamente il caro-benzina: l’ex premier ha postato su X (nuovo nome di Twitter) alcune foto ritraenti i prezzari di alcune stazioni di servizio. Le cifre riportate sono oggettivamente esorbitanti, e arrivano fino ai €2.40 al litro per benzina e diesel. Sotto al post, tuttavia, la stessa piattaforma ha aggiunto un avvertimento ai lettori, dopo che diversi utenti avevano inviato segnalazioni riguardo l’autenticità dell’immagine: “Alla data attuale – si legge – nessuno dei prezzi pubblicati nel post trova riscontro nei prezzi medi indicati dal Ministero di competenza. La foto risale ad un articolo del 10 marzo 2022”. Il tutto accompagnato dai link delle fonti di riferimento, cioè l’elenco dei prezzi medi dei carburanti del sito del Ministero delle Imprese, aggiornato quotidianamente, e l’articolo cui si fa riferimento, pubblicato quasi un anno e mezzo fa sul sito Pugliaviva.
I prezzi che riporta Conte, dunque, non sono per nulla attuali, ma risalenti – ironia della sorte – a quando, a Palazzo Chigi, sedeva Mario Draghi, forte dell’appoggio proprio dei pentastellati, che in quei frangenti tacquero su un caro-benzina mai così alto nella storia. E tacquero anche nei mesi successivi: solo un anno fa, nell’estate scorsa, i prezzi dei carburanti erano più alti di quelli odierni, si stabilizzarono sui €2 al litro, ma nessuno si scandalizzò. Dov’era, dunque, il Movimento 5 Stelle l’estate scorsa? La risposta è semplice: al Governo. Insomma, si può dire – concedendoci qualche semplificazione – che Conte si lamenta di qualcosa provocato dal suo stesso Governo.
I CONTI CHE NON TORNANO SUL TAVOLO DI GIORGIA MELONI
La Presidente Meloni è impegnata a difendersi dalle polemiche seguite alla sua decisione di saldare un conto presso un ristoratore albanese che alcuni nostri connazionali hanno evaso in maniera disonorevole.
Voglio chiarire… pic.twitter.com/m3wjs157Td
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) August 20, 2023
E, come se ciò non bastasse a far apprezzare tutta l’ironia della situazione, c’è dell’altro: come già accennato prima, ad evidenziare la gaffe, o meglio a far venire a galla tutto il marcio della comunicazione pentastellata, non sono stati economisti, né esperti, né politici, né agenzia di stampa, giornali di parte, lobby, poteri forti o complotti di qualsivoglia genere: nulla di tutto questo. A svelare l’arcano sono state banalmente persone comuni, il popolo, semplici cittadini che, vivendo ogni giorno la vita reale, conoscono bene le vere condizioni del mercato e gli attuali prezzi dei carburanti, certamente lontani da quelli mostrati da Conte. Sarà stato per lo spirito di liberalità o di giustizia dei lettori, ma ora il melodrammatico post del leader pentastellato, pubblicato dall’alto di chissà quale resort radical-chic, resterà accompagnato dalla segnalazione di fake news per sempre – a meno che, in pieno stile pentastellato, Conte non decida di fare retromarcia e di eliminare il post – quasi a monito del modo sleale (e inefficace) di fare politica di certa opposizione.
Con la stessa franchezza con la quale l’ex premier ha rivolto quella lettera aperta al presidente Meloni, c’è da ricordare a Conte un concetto fondamentale: gli italiani non vanno presi in giro con squallidi mezzucci fuorvianti; le tante segnalazioni che hanno fatto scattare l’advising di X dimostrano che catastrofismo, opportunismo e fake news, con cui Conte tenta continuamente di minare la stabilità del governo Meloni, non riusciranno a prevalere sul buonsenso dei cittadini e sulla realtà dei fatti.