In un commento sul quotidiano Le Figaro in edicola oggi, lunedì 20 febbraio 2023, il giornalista e saggista Edouard Tètreau, spiega che “nei primi 100 giorni, il bilancio del
presidente del Consiglio italiano è notevole sul piano economico e diplomatico, oltre che coraggioso sul piano interno e sociale”.
Infatti, elenca l’editorialista: “abbraccia l’agenda della NATO, fornisce armi significative all’Ucraina (Samp/ T), si rivela di infallibile sostegno. […] Economicamente, la sua agenda di ortodossia finanziaria farebbe impazzire d’invidia almeno il presidente francese della Corte dei conti: meno tasse per famiglie e imprese, evidente tassazione una tantum dei superprofitti delle società energetiche, revisione del codice degli appalti pubblici, liberalizzazione mercato del lavoro e una traiettoria di bilancio verso un deficit del 3,7% del PIL nel 2024 (per la cronaca: 4,5% previsto per la Francia).”
Risultato? […] “la crescita economica è prevista in forte aumento nella seconda metà del 2023; lo “spread” (differenza di tasso tra titoli italiani e Bund tedeschi), in calo del 27% dalla sua elezione, è il segno e il fattore della piena e completa fiducia dei mercati finanziari nella firma italiana. Chi dice di meglio? L’Unione Europea potrà quindi pagare i 190 miliardi di euro previsti per l’Italia nel suo piano di rilancio senza battere ciglio. A livello nazionale e sociale, Giorgia Meloni sta implementando un’agenda conservatrice ora sostenuta da un’ampia maggioranza dell’elettorato. Consolidamento della politica dell’immigrazione, con respingimento alle frontiere, in particolare con la Francia; accordi con la Libia per comprarne l’energia, ma condizionati al controllo a monte delle barche dei migranti; divieto di rave party; soppressione delle menzioni orwelliane “genitore 1, genitore 2” nelle forme amministrative, per ripristinare “padre, madre”, ecc.”
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Bene che Le Figaro si esprima positivamente. Peccato che sia espressione dell’europeismo di Bruxelles, dunque alla fine è una conferma che l’agenda Draghi prosegue con le gradevoli fattezze della bella Giorgia. Perchè il sostegno alla guerra è quello che unisce tutti oggi, ed in questo Giorgia è veramente impeccabile, spende 75 miliardi di euro per un paese estraneo al vissuto e alle alleanze italiane senza considerare ciò un costo, mentre quello che era un investimento nell’economia italiana, i 120 miliardi del superbonus per ora non ancora spesi visto il caos della cessione crediti, lo considera un costo. Fare girare l’edilizia non è un costo, è un INVESTIMENTO. Spendere, perchè sono già spesi, 75 miliardi di euro per l’Ucraina è un COSTO, già gravante sul nostro Stato. Il superbonus non è ancora gravante sullo Stato, visto che chi ha speso per ora sono le imprese edili ed i committenti, cittadini. Ma, come del resto succede anche in Francia, se si spende per i propri cittadini non va bene, si è giudicati impeccabili solo se si spende per gli estranei e per i burocrati dell’UE che si sono aumentati lo stipendio per adeguarlo all’inflazione ! Ursula ora prende 31mila euro/mese, perchè i trentamila precedenti non coprivano l’inflazione, ci rendiamo conto? Sveglia Italiani !! Insetti, case, auto, identità digitale, questo è il percorso impeccabile verso il 2030, “non avrete niente e sarete felici” dice Davos nello spot Agenda 2030 !